Duplice omicidio a Raddusa, ergastolo definitivo per Seminara e Di Benedetto

Salvatore Cutrona e Francesco Turrisi sono stati uccisi a fucilate alle 7.10 del mattino del 5 aprile 2015, in contrada Manca a Raddusa. Era il giorno di Pasqua. Fu un esecuzione mafiosa in piena regola. Ieri sera la prima sezione della Suprema Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi di Salvatore Seminara e Salvatore Di Benedetto rendendo così definitiva la sentenza d’appello della Corte d’Assise d’Appello di Catania all’ergastolo. Il vecchio Seminara – che fino al 2016 fu il reggente della famiglia mafiosa di Caltagirone – e il suo fedele delfino furono arrestati nel blitz Kronos di sette anni fa. Anzi il Ros eseguì un decreto di fermo spiccato dalla Dda di Catania proprio per fermare diversi altri omicidi, tra cui quello proprio di Di Benedetto.

La condanna a morte di Cutrona e Turrisi fu - secondo quanto emerso nei dibattimenti - una vera e propria epurazione interna. Cutrona avrebbe avuto la colpa di trattenere per sè una parte delle estorsioni invece di versarli a Cosa nostra. E inoltre, secondo Seminara, avrebbe dovuto farsi di “lato” per dare lo scettro di vertice della cittadina calatina a Rino Simonte (condannato in abbreviato all’ergastolo). Ma Cutrona avrebbe preteso di rimanere al suo posto. Un pretesa che gli costò la vita.