IL VULCANO
Etna, finita l’eruzione resta “solo” il tormento della cenere: ecco dove è caduta
Il materiale piroclastico ha ricoperto strade, balconi, tetti, campagne e autovetture. Impatto anche sull'aeroporto
Dopo l’ennesima eruzione lampo dell’Etna, per la provincia di Catania resta solo l’incubo della cenere. La fontana di lava dal cratere di Sud-Est dell’Etna è cessata poco dopo le 14,30 dopo aver prodotto -secondo quanto reso noto dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo – una nube vulcanica carica di sabbia nera che ha raggiunto un’altezza stimata in circa 12 chilometri sul livello del mare, disperdendosi verso Sud-Sud Est.
Personale dell’Ingv-Oe in campo segnala ricaduta di cenere vulcanica a Viagrande, Trecastagni e Zafferana, ma la sabbia nera è caduta anche a San Giovanni la Punta, Acireale, Santa Venerina, Milo e di striscio anche a Giarre. “Graziata” la città sebbene a un certo punto Catania si trovasse proprio sotto il “fungo” di cenere. Ma poi il vento ha portato altrove la sabbia dell’Etna che dove è piovuta ha ricoperto strade, balconi, tetti, campagne e autovetture. Torna così il tormento per abitanti e amministratori di diversi Comuni dell’hinterland etneo di nuovo alle prese con i disagi che vengono creati dalla cenere vulcanica, dalla necessità di spazzare strade, piazze e canalette di scolo all’aria irrespirabile per l’impatto sul sistema respiratorio di pulviscolo lavico sino ai danni alle coltivazioni agricole come agrumi, ortofrutta e viticoltura, che spesso sono in questi paesi sono una importante fonte di economia.
Ora c’è il solito forte rischio che queste comunità v negano lasciate sole a risolvere questo fenomeno che oggettivamente è molto problematico andando a impattare diversi ambiti, dal rifiuto alla salute fino al reimpiego. C’è chi da tempo propone – come Coldiretti – l’istituzione di una “comunità etnea” che preveda norme mirate per chi è costretto a subire ormai periodicamente i danni della cenere.
La nube vulcanica ha avuto un impatto anche sull’aeroporto di Catania. La Sac, società che gestisce lo scalo internazionale Vincenzo Bellini, ha reso noto che lo spazio aereo è stato inibito al traffico e nessun volo ha potuto atterrare o decollare. Terminata l’eruzione, le attività sono riprese ma sono state contingentate fino al termine dell’emergenza, con conseguente ritardo nei voli schedulati. I passeggeri possono di informarsi sullo stato del proprio volo con le compagnie aeree e sull’operatività generale dello scalo sul sito www.aeroporto.catania.it.
«Secondo i primi dati a nostra disposizione la cenere ha già raggiunto i due centimetri di altezza. Una emergenza che si ripete: più volte nel corso di questi anni abbiamo sostenuto che la protezione civile si debba dotare di mezzi ed attrezzature per lo spazzamento e la pulizia delle aree pubbliche» ha detto il deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo secondo il quale non si può piu «trattare come straordinario un evento che si ripete decine di volte in un solo anno»
Intanto il flusso lavico prodotto dall’attività in corso al cratere di Sud-Est è ancora leggermente alimentato. Dalle ore 13:10 è stata osservata una rapida decrescita dei valori di ampiezza media del tremore vulcanico che adesso si attestano su un livello medio con una tendenza al decremento. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico rimane localizzato nell’area del cratere di Sud-Est a una elevazione di circa 2.900-3.000 metri sul livello del mare. Anche l’attività infrasonica, che continua ad essere localizzata nell’area del cratere di Sud-Est, mostra un chiaro decremento del numero di eventi e della loro ampiezza.
La rete tilt ha mostrato variazioni contenute entro pochi microradianti alle stazioni sommitali durante l’attività di fontana di lava, con un massimo di circa 5.2 microrad misurato alla stazione Ecp. Nessuna variazione significativa è invece stata osservata nelle serie temporali delle deformazioni del suolo dalla rete Gnss.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA