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L’Etna si è “calmato”: la cenere ricopre mezza provincia etnea e l’aeroporto funziona (ma ci sono ritardi)

Da stanotte il vulcano ha ripreso la sua attività: disagi per i turisti e per i cittadini

Di Redazione |

È evoluta in fontana di lava la forte attività stromboliana al cratere Voragine dell’Etna, osservata dalla nottata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, grazie alle immagini della rete di videosorveglianza.

L’attività è in corso e produce una nube vulcanica che, in accordo con il modello previsionale, si disperde in direzione Est Sud Est. Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo avere raggiunto valori molto alti intorno alle 4:30 è ulteriormente aumentata. La localizzazione del centroide delle sorgenti è nell’area del cratere Voragine ad una quota di 2800, 2900 metri sopra il livello del mare.

Cosa dice l’Ingv

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunica che dalle immagini della rete di videosorveglianza dell’INGV-OE si è osservato che la fontana di lava, precedentemente descritta nel comunicato di aggiornamento delle ore 03:23 UTC, è proseguita nelle ore successive e dalle ore 07:30 circa è gradualmente diminuita. La fontana di lava ha prodotto una nube eruttiva che, nella fase più intensa, ha raggiunto un’altezza di circa 10 km sul livello del mare e si è dispersa verso Est e Sud Est. È stata segnalata ricaduta di materiale piroclastico in località Fleri, Fornazzo, Santa Venerina, Stazzo, Torre Archirafi, San Giovanni La Punta, Aci Castello. Durante la fontana di lava sono stati inoltre prodotti trabocchi lavici dall’orlo occidentale del Cratere Bocca Nuova. Personale INGV-OE in area sommitale ha rilevato che è presente una colata attiva diretta verso nord ovest, il cui fronte si attesta ad una quota di circa 3000 m. È inoltre presente un’altra colata tra il Cratere di Nord Est ed il Cratere Voragine. Persiste un’attività esplosiva al Cratere Voragine. L’ampiezza media del tremore ha raggiunto i valori massimi tra le 02:30 e le 07:10 di oggi. Successivamente, si è osservato un decremento rapido dell’ampiezza che, tuttavia, permane nell’intervallo dei valori elevati, pur con qualche fluttuazione, mostrando una tendenza al decremento. Per quanto concerne il centroide delle sorgenti del tremore, durante la fase di massima ampiezza era localizzato nell’area del cratere Voragine. Dall’inizio della fase di decremento dell’ampiezza, il centroide è localizzato in un’area ad est della congiungente Voragine-cratere di Sud-Est ad una elevazione di circa 2600-2700 m s.l.m. A partire dalle 07:20 circa, anche l’attività infrasonica ha mostrato un rapido decremento, portandosi su valori da bassi a molto bassi. L’ultimo evento infrasonico localizzato (10:22 UTC) risulta al cratere Voragine e ha avuto un’ampiezza bassa.

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Anche l’attività infrasonica ha subito un ulteriore incremento ed è su valori molto alti. Gli eventi infrasonici sono localizzati al cratere Voragine e mostrano ampiezze elevate. La rete tilt mostra una variazione quantificabile in circa 0.10 mrad in entrambe le componenti del segnale tilt di PDN. La stazione strain DRUV mostra una variazione di circa 10 nstrain. Nessuna variazione nei dati GNSS.

La nube di cenere alta 6 km

Vi è una nube che si alza fino a 6 km dalla sommità del vulcano. E infatti una grande area della provincia etnea è alle prese con il problema della cenere che ha ricoperto tutta la parte costiera della provincia.

Aeroporto riprende a funzionale, previsti ritardi

La San, la società che gestisce l’aeroporto di Catania, ha comunicato che il Nucleo di Coordinamento Operativo, dopo avere ricevuto la comunicazione della conclusione dell’emissione di cenere vulcanica ha disposto la revoca delle restrizioni. Tuttavia, nella giornata di oggi potrebbero verificarsi possibili ritardi e cancellazioni per effetto delle misure adottate durante la mattinata. Il consiglio ai passeggeri è quindi quello di di contattare direttamente le compagnie aeree per verificare lo stato del proprio volo.

I sindaci reclamano fondi

Stamane su iniziativa del sindaco Cantarella, è stata convocata in municipio a Giarre una riunione operativa cui hanno partecipato i sindaci dei Comuni dell’area jonica etnea: Zafferana, Riposto, Mascali, Santa Venerina e Milo. Alla riunione ha preso parte in collegamento telefonico, anche l’assessore regionale agli Enti locali, Andrea Messina. Il sindaco Cantarella si è soffermato sulle difficoltà organizzative per la gestione di una emergenza che non può più definirsi straordinaria, considerato che, ripetutamente, il fenomeno vulcvanico si manifesta. E’ necessario che la Regione attivi un dispositivo permanente prevedendo mezzi e risorse e soprattutto ristori per la popolazione e le attività imprenditoriali che, a causa della cenere vulcanica subiscono danni importanti. Sulla stessa linea i sindaci di Milo e Zafferana che hanno lamentato «danni notevoli al comparto turistico». Come ha sottolineato l’assessore regionale Messina, «la Regione nell’ultimo assestamento di bilancio ha stanziato 1 milione di euro per la gli ultimi eventi vulcanici, benchè la Protezione civile abbia preventivato una spesa di almeno 4 milioni”. Una somma ritenuta dai sindaci dell’area jonica irrisoria. Come ha rimarcato il sindaco di Zafferana Salvatore Russo: “solo per gli ultimi due episodi vulcanici di luglio il Comune ha sostenuto spese per quasi mezzo milione di euro».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA