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LA NUOVA EMERGENZA

Etna, l’aeroporto di Catania chiuso per cenere fino all’alba di Ferragosto

Slitta la riapertura dello scalo, inizialmente previste alle 20 di oggi 14 agosto

Di Redazione |

C’è ancora cenere dell’Etna nei cieli di Catania. E per questo slitta la riapertura dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini che doveva tornare operativo alle 20 di oggi 14 agosto. La società di gestione dell’aeroporto di Catania ha invece comunicato che, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna e contestuale ricaduta di cenere vulcanica, le operazioni di volo sono sospese fino alle ore 6 di domani, martedì 15 agosto. Un Ferragosto da incubo quindi per tanti viaggiatori.

Tutti gli arrivi e le partenze – scrive ancora la Sac – sono dunque inibiti.  La società di gestione invita i passeggeri a presentarsi in aeroporto solo dopo aver consultato la propria compagnia aerea.

Per info sui voli dirottati o cancellati – sempre la Sac – consiglia di di rivolgersi alle compagnie aeree o verificare la situazione in tempo reale sul sito dell’aeroporto www.aeroporto.catania.it

Dirottamenti e cancellazioni

Non c’è pace quindi nell’estate catanese per migliaia di viaggiatori costretti a non tornare a casa come previsto e a non arrivare in Sicilia – o subire ritardi e disagi – per le vacanze programmate alla vigilia di Ferragosto. Sono oltre 150 i voli in arrivo o in partenza cancellati o dirottati. Solo dalle 12 alle 20 dovevano arrivare a Catania oltre 80 voli e ne dovevano partire una sessantina. Quattordici voli, da Vienna, Parigi, Il Cairo, Belgrado, Istanbul, Francoforte, Copenaghen sono stati riprogrammati su Palermo.

La scelta della Sac di sospendere i voli fino a domani – sebbene l’Ingv-Osservatorio Etneo abbia emesso un Vona (Volcano Observatory notice for Aviation di colore verde – è probabilmente dovuta alla costante presenza di cenere dell’Etna nell’aria e sulla pista.

Pericolo certo

La cenere vulcanica nell’atmosfera è un pericolo per un aereo. E’ infatti altamente corrosiva, in particolare per i motori jet, al punto di bloccarli e spegnerli. Le piccolissime (pochi micron) particelle di materiale vetroso e roccia polverizzata (silicati soprattutto di alluminio e magnesio), a causa della loro durezza, possono provocare anche una forte abrasione delle superfici su cui impattano (bordo d’attacco delle superfici alari, antenne, luci, sistemi antighiaccio). Se finiscono sui vetri della cabina di pilotaggio possono azzerare la visibilità del pilota e rendere inefficaci gli strumenti di misura della velocità e altitudine.

In atmosfera per diversi giorni

In funzione della forza dell’eruzione, le particelle sono in grado di raggiungere velocemente i livelli di volo degli aeromobili in fase di crociera. Quelle più piccole possono restare nell’atmosfera per diversi giorni ed essere trasportate dai venti a notevoli distanze, tanto che oggi sono arrivate a centinania di km di distanza ricoprendo persino Portopalo di Capo Passero, il Comune più a sud del Paese.

Le particelle di cenere sono così piccole che possono oltrepassare i sistemi di filtraggio e finire negli impianti di condizionamento dell’aria e nei compartimenti elettrici ed elettronici, nei sistemi idraulici, di alimentazione del carburante, nei sistemi di rilevamento di fumo a bordo. E proprio perché così piccole, non sono rilevate né dai radar installati a bordo degli aerei né da quelli di sorveglianza o meteorologici a terra.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA