L'inchiesta
Fondi in cambio di lavoro per i suoi collaboratori: indagato a Palermo il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno
L'accusa per l'esponente di punta di FdI è di corruzione. Lui ha respinto le accuse
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno di Fdi, astro nascente della politica siciliana, è indagato a Palermo con l’ipotesi di corruzione.
Secondo quanto scrive il quotidiano Repubblica l’indagato avrebbe fatto in modo che venissero assegnati fondi, nel dicembre 2023, a due imprenditori che in cambio avrebbero poi dato incarichi a suoi collaboratori. All’inizio dell’anno Galvagno aveva ricevuto l’avviso di proroga indagini e ha chiesto di essere sentito dalla Procura. Il pm titolare del fascicolo lo ha sentito due settimane fa.
Le accuse della Procura
Galvagno secondo quanto scrive il quotidiano è indagato dalla procura di Palermo per una vicenda relativa all’assegnazione di alcuni fondi da parte dell’Ars orientata verso due imprenditori, che poi avrebbero offerto al presidente dell’Ars «alcune utilità», sottoforma di incarichi assegnati a suoi collaboratori.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Andrea Fusco e Felice De Benedittis. Galvagno è stato interrogato due settimane fa ed ha respinto tutte le accuse. Sempre secondo quanto riporta Repubblica sono due i finanziamenti finiti nel mirino dei pm palermitani e tutti e due disposti con la manovra correttiva di bilancio del 2023. Il primo riguarda la Fondazione Dragotto, con 100 mila euro per due iniziative, a Palermo e a Catania, il secondo riguarda i 200 mila euro assegnati al Comune di Catania per le iniziative di Natale e Capodanno, gestite dalla società “Puntoeacapo” di Nuccio La Ferlita.
Gaetano Galvagno dai pm
Le indagini sono condotte dalla Guardia di finanza e gli incarichi sarebbero stati offerti dagli imprenditori alla portavoce di Galvagno, Sabrina De Capitani, e all’addetto stampa Salvatore Pintaudi. Solo che per la Gdf – secondo il racconto del quotidiano – gli incarichi non sarebbero mai stati svolti, nonostante siano stati regolarmente fatturati. Secondo la Procura si tratterebbe di un espediente per mascherare le mazzette (e agli atti ci sono anche delle intercettazioni. Galvagno si è difeso sostenendo che i collaboratori non lavorano per lui a tempo pieno, ma che hanno anche altri incarichi professionali.
Le parole di Schifani
«Avendo avuto modo, in questi anni, di apprezzarne la correttezza, il rigore morale e la trasparenza nell’azione pubblica, sono certo che il presidente dell’Ars Galvagno saprà chiarire al più presto le contestazioni che, ad oggi, risultano semplicemente oggetto di indagine. Nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, auspico che ogni elemento venga accertato con la massima celerità e chiarezza». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
La Fondazione Dragotto
Con riferimento alle notizie diffuse nella giornata odierna, secondo cui, in merito all’evento “Magico Natale” organizzato nel 2023, la Fondazione Tommaso Dragotto avrebbe conferito incarichi di tipo corruttivo ai collaboratori del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Sabrina De Capitani e Salvatore Pintaudi, interviene la vicepresidente della Fondazione, Caterina Marcella Cannariato, che ha personalmente coordinato l’iniziativa. «Nessun incarico è mai stato conferito dalla Fondazione Tommaso Dragotto ai predetti collaboratori del presidente dell’ARS e che, comunque, né la scrivente né la Fondazione hanno assolutamente compiuto alcun illecito».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA