Notizie Locali


SEZIONI

la prima udienza

Gli ex dipendenti Auchan dalla delusione alla speranza di poter lavorare

All’esame del Tribunale di Catania la vertenza di chi all’improvviso ha perso tutto

Di Francesca Aglieri Rinella |

Sono storie di vita quelle dei 126 ex lavoratori Auchan/Margherita rimasti senza lavoro. Storie di famiglie, di padri soli, di madri che vanno verso la cinquantina e di uomini che mai potranno beneficiare della pensione. Silenzio e oblio sono le parole chiave per ricostruire la vicenda che li coinvolge dopo la cessione del ramo d’azienda Auchan/Margherita di via Zinirco a Misterbianco alla Effepi Srl, che puntualmente è fallita. Impiegati con varie mansioni che non sono più stati più assorbiti né reimpiegati.

La vicenda iniziata nel 2022

Una questione, questa, iniziata nel 2022 che oltre a gettare nello sconforto gli ex dipendenti rimasti senza lavoro, ha messo in serie difficoltà anche le loro famiglie. Eppure era stato fatto un dichiaratorio esposto anche alla procura di Catania contro questa “strana” procedura perpetrata da Auchan che era divenuta Margherita e che avrebbe ben potuto dare occupazione ai lavoratori. Si spiegava al procuratore della Repubblica che era tutto una manovra per alleggerire il carico dei dipendenti. Si spiegava che Margherita era stata incorporata dentro Conad con un gioco di scatole cinesi e che pertanto in Conad avrebbero potuto trovare collocamento lavorativo e che Margherita distribuzione quando cedeva ad Effepi in verità non era più Margherita distribuzione, ma Conad. Oggi tutti possono vedere, infatti, la Margherita accanto all’insegna Conad. La pratica venne avocata alla procura di Milano e rimase inghiottita dentro le sabbie mobili del palazzo.

Gli ex dipendenti

Una parte degli ex dipendenti si sono persi per strada perché impiegati altrove, altri lavoricchiano e quelli che sono rimasti senza arte né parte sono circa in 90-95: sebbene abbiano inondato il territorio con curricula e richieste di assunzione non hanno ottenuto riscontro alcuno. L’operazione Fp Srl – ammettono drammaticamente gli interessati – non è stato altro che «riempire un carro bestiame da mandare al macello per svuotare di forze lavoro il comparto». Tant’è vero che si è arrivati al fallimento della società, con la liquidazione giudiziale dei lavoratori. In limine i sindacati, “passandosi una mano sulla coscienza” convincono il curatore della curatela di Fp Srl a promettere che a seguito del licenziamento, qualora avesse ceduto i rami d’azienda – supermercato e galleria – avrebbe preteso un diritto di precedenza nelle assunzioni per 126 persone. Tanti erano a quel tempo e tutti dopo ciò vennero licenziati. Ceduti successivamente i rami d’azienda, l’ipermercato e galleria al proprietario degli edifici di via Zinirco, la Same spa, questa non apre bottega e dopo qualche mese vende i rami di azienda ed affitta i propri locali alla Fratelli Arena, che in costanza dell’obbligo, che si sarebbe trasferito per legge, di assumere 126 lavoratori entro il 22 dicembre 2024, sebbene apra al pubblico il 10 ottobre 2024 sostiene di non avere obblighi nei confronti dei 126 dipendenti che avevano il diritto di precedenza.

L’azione legale

Alcuni dipendenti della ditta fallita, circa 64 assistiti nella vertenza – dallo studio Guerrera con gli avvocati Giuseppe Guerrera Grimaldi, Manuela Guerrera e Stefania Guerrera, professionisti specializzati in diritto del lavoro – sono riusciti a recuperare tutto quello che spettava da parte dei fondi di garanzia nazionali. Da questa fase ora gli ex dipendenti non riassorbiti hanno avviato la messa in mora e hanno presentato al Tribunale del lavoro di Catania il ricorso per ottenere sia da parte della persona del curatore sia da parte del primo acquirente la Same Spa, sia da parte della fratelli Arena Srl il pagamento dei danni e nei confronti della fratelli Arena Srl anche l’ordine di assunzione a decorrere dal 10 ottobre 2024 con il pagamento delle retribuzioni alle quali si accomunano i contributi e a tal fine infatti è stato avocato in giudizio, anche l’istituto di previdenza sociale.

La parola alla magistratura

Il punto vendita di via Zinirco è un centro importante e storico per il commercio e portava con sé un carico pesante di personale. Auchan/ Margherita/ Conad avrebbero potuto salvarli e dare loro collocamento nel comparto. Invece, hanno svuotato il punto di vendita del personale, lo hanno ripulito, lo hanno fatto decadere: poi nuovi investimenti e spese. Questi lavoratori, pur necessitando di ancora qualche anno di contributi, dopo aver lavorato una vita, non potranno neppure ricevere la pensione.La parola alla magistratura per un atto di giustizia. Con la prima udienza fissata per domani, 15 maggio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA