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I basisti, le auto rubate, le armi e le rapine violente: così agiva la banda sgominata a Catania (nomi e video)

Sono in tutto 9 le persone finite in manette

Redazione La Sicilia

24 Ottobre 2023, 13:16

Tutto è partito dalle indagini su una rapina in un ufficio postale di Catania. Le immagini di quel "colpo" hanno portato all'operazione Catena spezzata con la quale la polizia ha dato esecuzione a un’ordinanza di carcerazione emessa dal Gip su richiesta della Procura di Catania nei confronti di nove persone. In manette sono finiti: Antonino Patanè, 63 anni, Mario Cavallaro, 49 anni, Sebastiano Caudullo, 49 anni, Alfio Paradiso, 61 anni, Angelo Zinna, 33 anni, Cristian Sorbera, 36 anni, Sebastiano Cosentino , 27 anni, Orazio Bellissima, 65 anni e Maurizio Pappalardo, 55 anni.

Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di vari reati contro il patrimonio, in particolare quelli di rapina, estorsione e furto, nonché traffico di stupefacenti e detenzione di armi.

Come detto, tutto comincia da una rapina in ufficio postale. Nelle indagini immediatamente successive al "colpo", la polizia individua uno degli autori grazie alle videoriprese effettuate dalle telecamere collocate all’interno di quell’ufficio in cui viene riconosciuto Mario Cavallaro. Indagando, gli agenti arrivano anche ad altri due complici catanesi e scoprono che quella rapina non era occasionale ma faceva parte di un piano più ampio di una vera e propria banda di malviventi.

La banda era strutturata in modo piramidale, il vertice era occupato da Antonino Patanè, e che subito sotto di lui c'erano Mario Cavallaro e Sebastiano Cosentino. Dalle indagini è emerso che l’organizzazione disponeva di armi, di auto rubate per le rapine e di basi logistiche per gli incontri tra i sodali e per pianificare i "colpi". E’ emersa una connotazione particolarmente violenta della banda che durante le rapine non si faceva scrupoli a far male alle vittime, spesso prese a calci e pugni.

Tra gli illeciti riscontrati vi è stato anche lo spaccio di droga.

I basisti ai domiciliari

Gli investigatori tra l'altro nel dicembre del 2023 sventarono una rapina ai danni di una ditta di autotrasporti e bloccarono due degli indagati armati e due lavoratori della ditta che avrebbero fatto da basisti: questi ultimi sono Maurizio Pappalardo e Orazio Bellissima che fornirono al resto della banda ogni informazione necessaria ed indispensabili per compiere il delitto, come solo poteva fare chi lavorava all’interno della sede della ditta. Ai due il Gip ha concesso gli arresti domiciliari.