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Il femminicidio di Loredana Calì, la sorella in aula: «Vogliamo giustizia»

Di Redazione |

ENNA – «Chiediamo giustizia». Lo dice Tiziana Calì, sorella di Loredana uccisa dal suo ex compagno Filippo Marraro a Catenanuova, il primo aprile del 2019, alla prima udienza del processo davanti al Gup del tribunale di Enna, Maria Luisa Bruno. Marraro è stato ammesso al rito abbreviato condizionato all’audizione di un neurologo, che lo avrebbe avuto in cura, nonchè alla perizia psichiatrica volta ad accertare la sua capacità di intendere e di volere. Loredana fu uccisa con due colpi di pistola.

«In paese, purtroppo, questa storia non ha insegnato nulla – dice con le lacrime agli occhi la sorella che è accompagnata dal fratello Vito, – E’ dura fare a meno di mia sorella, alla quale ero molto legata, e alla quale più volte avevo consigliato di interrompere questa storia». Quattro le costituzioni di parte civile, i familiari, rappresentati dall’avvocato Egidio La Malfa, i figli minorenni, con l’avvocato Luigi Spinello e due associazioni contro la violenza sulle donne, Co.Tu.Le.Vi, Contro tutte le violenze, e Donne Insieme, con gli avvocati Eleana Parasiliti Molica e Carmela Mazza.

Oggi è stato conferito anche l’incarico al perito psichiatra che inizierà le operazioni peritali il prossimo 25 gennaio mentre i difensori delle parti civili hanno nominato , come consulenti di parte Filippo Miroddi e Stefano Dell’Aera, entrambi psichiatri e la psicologa Viviana Arangio. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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