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Il caso

Il genitore “affronta” insegnante che ha rimproverato il figlio e aggredisce due collaboratori scolastici

L'inquietante episodio al Comprendivo Lombardo Radice di Palermo

Di Redazione |

Due collaboratori scolastici hanno riportato una prognosi di sei giorni dopo essere stati aggrediti da un genitore che voleva spingere una insegnante dalle scale a seguito di un rimprovero rivolto al figlio. E’ accaduto all’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice” di Palermo.

Lo ha reso noto Ottavio Zacco, consigliere e presidente della VI Commissione – Attività produttive del Comune. «L’episodio gravissimo verificatosi presso l’Istituto Comprensivo Lombardo Radice di Palermo, – dichiara – rappresenta un campanello d’allarme che non possiamo più ignorare. Non si tratta di un fatto isolato, ma del sintomo drammatico di un disagio educativo e sociale profondo, che si manifesta sempre più spesso in atti di violenza contro chi quotidianamente si prende cura sia della salute dei cittadini che della formazione e della crescita dei nostri ragazzi. Quanto accaduto conferma la necessità – e l’urgenza – della mozione che ho presentato nelle scorse settimane, nella quale ho chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico interistituzionale per affrontare in maniera organica e strutturata il fenomeno della violenza e del disagio giovanile. Serve un approccio sistemico che coinvolga scuola, servizi sociali, istituzioni sanitarie, associazionismo, istituzioni religiose e famiglie. L’aggressione a un’insegnante non è solo un’offesa alla persona, ma un attacco all’intera comunità educante, e chiama in causa le responsabilità collettive nel garantire ambienti scolastici sicuri, protetti, autorevoli. Esprimo piena solidarietà alla docente vittima dell’aggressione, al personale scolastico ferito e a tutta la comunità scolastica coinvolta. Ma al tempo stesso, rivolgo un appello accorato a tutte le forze politiche: si superino divisioni e appartenenze, e si lavori insieme per un grande Patto per l’Educazione che metta al centro l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie. È giunto il momento di trasformare le parole in azioni, e di dotare Palermo degli strumenti necessari per prevenire il disagio, rafforzare la coesione sociale e restituire autorevolezza e tutela a chi educa. La scuola non può essere lasciata sola», conclude il consigliere e presidente della VI Commissione – Attività produttive del Comune di Palermo.

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