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Il Grande Fratello nella piazza di spaccio dei “nani”

Le intercettazioni all'interno dell'abitazione del capo della droga

Laura Distefano

03 Agosto 2025, 20:11

nani piazza di spaccio

«Te la posso dire una cosa, Mario? Ti conviene che butti tutto». Il consiglio è diretto al capo della piazza di spaccio di via Della Capinera che ha chiuso bottega dopo il blitz dei carabinieri di qualche giorno fa. E mentre si attende la decisione del gip sulle richiesta di misura cautelari per i sette indagati sottoposti agli interrogatori preventivi emergono nuovi retroscena dell’indagine della Dda.

I pusher dei “nani” - questo il nomignolo della famiglia di Mario Poidomani - erano controllati a vista. Ma anche a livello di audio. Attorno alla piazza di spaccio era stato creato un Grande Fratello che ha permesso ai carabinieri di seguire in diretta cessione per cessione di droga. E anche preparazione dopo preparazione delle dosi di crack nella narco-cucina creata nella casa di Poidomani. Salvatore Messina quindi avverte il “nano”: «Sbarazzatene che… non viene… ti ho già detto leva tutte cose». Il riferimento è diretto alla presenza di un’auto civetta dei carabinieri. «Leva tutte cose - dice ancora il pusher a Poidomani - sulla vita dei miei figli! Questa volta mi ha fatto la fotografia perché già gli ho infilato la testa dentro la corsa». Per gli investigatori sta descrivendo la pattuglia dei militari. Poidomani avverte il cliente che stava per arrivare: «Vattene, ci sono le guardie».


Poi però vuole conoscere i dettagli. «Mi hanno smontato il motorino in aria - racconta Messina - si sono portati le chiavi e le hanno riportate». Però la perquisizione pare non essere andata a buon fine. Il pusher infatti dice: «Oggi se non c’ero io. Mario tieni questi soldi che mi devo ritirare. Me ne devo andare e non mi posso ritirare a casa con i soldi a casa». Poidomani comincia a contare: «Mille e trecento, tre e cinquanta e centosessanta». Caduto come un pero nella trappola degli investigatori.