IL CASO
Il One Day Music Festival e la videochiamata a Niko Pandetta: «Ci dissociamo dall’iniziativa di Baby Gang
I due sono indagati dalla Procura di Catania per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti
«L’organizzazione dell’One day music festival 2025, in un nota, «prende le distanze» dai «fatti accaduti durante l’esibizione di Baby Gang sul palco» della Plaia di Catania, la notte tra l’1 e il 2maggio scorsi, quando l’artista avrebbe fatto una videochiamata con Niko Pandetta, nipote del boss Turi Cappello, che è detenuto per spaccio di sostanze stupefacenti in un carcere in Calabria.
I due sono indagati dalla Procura di Catania per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, reato aggravato dall’avere favorito la mafia. A Baby Gang e a Pandetta sono stati sequestrati i cellulari, al primo nella sua abitazione, al secondo nella cella dove è detenuto. Sull’accaduto la Procura ha delegato le indagini alla squadra mobile della Questura di Catania.
«Pur sostenendo la libertà – di espressione come principio fondamentale – affermano gli organizzatori del festival – ci dissociamo da comportamenti che violano la legge o mettono in discussione il rispetto delle regole comuni. La videochiamata intrapresa dall’artista con il detenuto Niko Pandetta – attualmente oggetto di indagine da parte delle autorità competenti – è avvenuta all’insaputa e senza alcuna autorizzazione da parte dell’organizzazione. L’One day music festival si dissocia da qualsiasi comportamento che violi le leggi o i regolamenti vigenti e ribadisce la propria fiducia nel lavoro degli inquirenti. L’organizzazione si riserva ogni azione a tutela della propria immagine e dei valori che da sempre contraddistinguono l’evento».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA