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Il Sunia chiede un piano di riutilizzo per gli edifici dismessi per tutta la Sicilia

Il sindacato degli inquilini chiede interventi prioritari per la creazione di edilizia pubblica sociale per sostenere i tanti a basso e medio reddito

Redazione La Sicilia

13 Gennaio 2025, 15:27

Giusi Milazzo Sunia

Il Sunia, sindacato inquilini, chiede al governo regionale di estendere a tutto il territorio siciliano il piano di riutilizzo per fini abitativi degli immobili pubblici dismessi. La segretaria regionale, Giusi Milazzo, in una nota sottolinea che «non è una richiesta dell’ultima ora, il Sunia in realtà la avanza da tempo. Avevamo anche chiesto che fosse creata in occasione dell’ultima finanziaria una banca dati del riuso, cosa che non è stata fatta».

«Rilanciamo la richiesta - sottolinea Milazzo - e chiediamo che tra gli interventi prioritari ci sia la creazione di edilizia pubblica sociale per sostenere i tanti a basso e medio reddito». L’intervento del Sunia arriva dopo la firma a Messina del Piano città degli immobili pubblici per la rigenerazione urbana. «Dal comunicato della Regione - dice Milazzo - si evince che ci si prefigge di realizzare una pianificazione integrata che metta a sistema il patrimonio pubblico dello Stato dismesso o non più utilizzato per finalità abitative, avviando un processo di rigenerazione basato sulla rifunzionalizzazione di edifici oggi occasione di degrado e simboli di uno spreco edilizio insostenibile. Perché allora non estendere l’iniziativa a tutta la Regione dal momento che sono disponibili centinaia di milioni di euro per questo scopo?».

Milazzo ricorda che, come segnala la Corte dei conti nell’ultimo rapporto semestrale sul Pnrr, con i fondi già resi disponibili per la rigenerazione «si è fatto poco e niente, privilegiando troppo spesso interventi superficiali non calibrati sui bisogni reali. Pensiamo che a questo punto sia arrivato il momento di cambiare passo, cominciando col definire il patto con l’Agenzia del demanio per tutto il territorio siciliano». Il Sunia chiede di «aprire una serrata interlocuzione con le parti sociali e i cittadini».