19 dicembre 2025 - Aggiornato alle 00:05
×

Il "tesoro" confiscato di Nizza sarà acquisito dal Comune di Catania: fatta la richiesta all’Agenzia

La giunta ha deciso che gli appartamenti di via Genovesi in “stile Gomorra”, nel 2017 finiti nel mirino della Dia, debbano entrare a far parte del patrimonio di Palazzo degli Elefanti

Luisa Santangelo

17 Settembre 2025, 12:00

sequestro palazzo via genovesi 2017 - foto dia

Il giorno del sequestro, a luglio 2017, la Direzione investigativa antimafia di Catania ci aveva tenuto molto a evidenziare lo stile dell’arredamento: stucchi dorati, cornici impegnative, letti in ferro battuto. Il palazzo di via Genovesi, del resto, si notava anche da fuori: nel generale degrado delle abitazioni nei pressi delle vie Toledo e Moncada, la ristrutturazione recente (facciata gialla e mosaici di pietra bianca all’esterno) raccontava molto del tenore di vita dei residenti. «Queste persone ostentano il proprio potere così, anche nell’arredamento casalingo», aveva detto il capocentro di allora, Renato Panvino. Stava parlando della famiglia Nizza. E, in particolare, dei fratelli Andrea, Daniele e Salvatore: erano appena stati messi sigilli nei confronti di beni a loro riconducibili per un totale di quattro milioni. Un colpo per l’ala della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano che dello spaccio di droga a Librino e San Cristoforo era diventata assoluta protagonista.

Sono passati anni, il sequestro è diventato confisca definitiva nel 2022. E adesso gli appartamenti tra i civici 37 e 39 di via Genovesi sono diventati patrimonio dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati. E, presto, potrebbero diventare responsabilità del Comune di Catania: la giunta comunale, infatti, ha votato pochi giorni fa la richiesta di acquisizione delle case che furono della famiglia Nizza.
La manifestazione d’interesse porta la data dell’11 settembre. In giunta c’è il sindaco e ci sono tutti gli assessori, tranne quello al Commercio. La titolare del fascicolo è l’assessora Viviana Lombardo, che ha anche la delega ai beni confiscati. È lei a illustrare l’elenco di immobili che il municipio potrebbe acquisire.

Da anni, ormai, c’è una grande attenzione sui beni confiscati alla mafia: prima il dialogo della giunta precedente con le associazioni, poi l’approvazione di un nuovo regolamento e, di recente, a luglio 2025, l’istituzione di un osservatorio dedicato proprio a quanto è stato tolto dalle mani della criminalità organizzata. Pochi giorni prima della nascita dell’osservatorio, il 24 giugno, durante una conferenza dei servizi in prefettura, il municipio aveva avanzato la sua richiesta di acquisizione di immobili. Un elenco di 31 beni, tra cui quelli di via Genovesi, ritenuti nelle disponibilità di Daniele Nizza. Non gli unici appartamenti, però, che fanno riferimento alla famiglia.

Tra i beni di cui il Comune ha chiesto l’acquisizione c’è anche una villetta, con annesso terreno agricolo, in strada Passo del fico, contrada Passo del cavaliere. Una zona di campagna nei pressi di Bicocca, dove invece sarebbe stato Andrea Nizza ad avere i suoi interessi. Gli investigatori che lo cercavano, ai tempi in cui il giovane Andrea era uno dei latitanti più pericolosi di Cosa nostra (fuga dalla giustizia terminata nel 2017), erano andati a frugare anche tra la cucina rustica e la piscina di quell’immobile nella zona sud della città.

Tra le richieste del Comune all’Agenzia dei beni confiscati anche una abitazione indipendente in via Mirko, a Picanello; una in via Pietro Platania (con terreno), a San Cristoforo; e poi una serie di altri immobili tra via Plebiscito, via Tripi, via Alonzo e Consoli e via Belfiore.