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Immigrazione, Lampedusa presa d’assalto: ieri il record assoluto di barchi, 41 in un giorno

L’inferno all’improvviso per i militari della Guardia costiera e delle Fiamme gialle che continuano a registrare «Sos» e segnalazioni di natanti in difficoltà

Di Redazione |

E’ record di sbarchi a Lampedusa. Sono complessivamente 1.869 i migranti giunti ieri sulla più grande della Pelagie con 41 barche soccorse nelle acque antistanti l’isola o in area Sar dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Un record mai raggiunto prima d’ora. Due barchini, con a bordo 46 e 41 migranti, sono riusciti ad approdare direttamente a terra fra la spiaggia della Guitgia e una una cala vicina. Dalla mezzanotte in poi sono stati registrati altri 14 sbarchi, con circa 605 migranti. All’hotspot di contrada Imbriacola, da dove ieri sono stati trasferiti 750 ospiti, al momento ci sono oltre 3 mila migranti.

L’inferno all’improvviso per i militari della Guardia costiera e delle Fiamme gialle che continuano a registrare «Sos» e segnalazioni di natanti in difficoltà, ma anche per gli impiegati della coop che si occupa dell’hotspot di contrada Imbriacola. La Prefettura di Agrigento, tentando di gestire la nuova emergenza ospitalità, ha disposto per la serata di ieri il trasferimento di altre 920 persone.

Il mare calmo

La «finestra» di «bonaccia», con il vento che si è calmato e le condizioni del mare che non sono più proibitive, già mercoledì aveva fatto preventivare che sull’isola di Lampedusa si sarebbe registrata una nuova raffica di approdi. La maggior parte dei migranti sbarcati – originari di Camerun, Guinea, Mali, Senegal, Costa d’Avorio, Liberia, Mali, Isole Comore e Burkina Faso – ha riferito d’essere salpata da Sfax, in Tunisia.

Solo una «carretta» – a dire dei 28 siriani, marocchini, sudanesi, palestinesi ed egiziani – che invece alle ore 21 di mercoledì sarebbe partita da Zawia, in Libia. Le buone condizioni per le “traversate della speranza» dovrebbero durante un altro paio di giorni.

L’allerta

Ma l’allerta, mare mosso o meno, resta alta per Capitaneria di porto e Guardia di finanza e questo perché i barchini, in metallo elettrosaldati, che salpano dalla Tunisia e che sono carichi di subsahariani, è ormai assodato che faticano a navigare e quindi ben che vada restano alla deriva nel canale di Sicilia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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