Incendi in Sicilia, 700 in 48 ore. M5s: «Serve una reazione dello Stato»
Lo dice in una nota il senatore Pietro Lorefice. La deputata Ars Schillaci: «Si usi i metodo Aspromonte, con affidamento ai volontari»
«Quasi 700 incendi in 48 ore in Sicilia. Un dato drammatico, con molti roghi di natura dolosa, che impongono una risposta immediata e coordinata da parte dello Stato, sia a livello nazionale che locale. Invito ogni cittadino a segnalare tempestivamente, anche attraverso di me, chiunque commetta questi atti ignobili. Non possiamo permettere che la Sicilia continui a bruciare, e ancor meno abituarci a questa delinquenza reiterata.» Lo dice in una nota il senatore Pietro Lorefice (M5S), capogruppo del Movimento 5 Stelle nella commissione bicamerale d’inchiesta sulle Ecomafie.
La proposta della deputata Ars Schillaci
«Contro gli incendi in Sicilia si utilizzi il metodo 'Aspromontè. La prevenzione può essere fatta pure con la riapertura dei tanti rifugi sparsi nelle riserve e nei boschi, affidandoli in gestione ad associazioni di volontariato e cooperative sociali. La presenza di persone in queste strutture rende vivo il bosco e permette di avere delle vere e proprie sentinelle a difesa della macchia mediterranea». Lo dice Roberta Schillaci, vice capogruppo del Movimento Cinquestelle all’Ars. «Ovviamente, per un controllo capillare dei boschi che scongiuri roghi e incendi, servono soprattutto tecnologie adeguate. - spiega - Vanno utilizzati i droni e presidi fissi con telecamere ad infrarossi in aree sensibili, in grado di captare cambi repentini di temperatura e di individuare gli incendi, consentendo quindi un intervento tempestivo. Scelte simili sono state adottate nel Parco nazionale dell’Abruzzo con risultati eccellenti». «Da mesi come Movimento Cinquestelle suggeriamo al governo Schifani di adottare misure innovative per prevenire gli incendi, senza ottenere ascolto. - conclude - Davanti ai nuovi disastri ambientali emerge chiaramente che l’azione del governo regionale è stata del tutto inadeguata».