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Incendio Pantelleria, il racconto di Marco Tardelli e Myrta Merlino: «È stato un inferno»

Il calciatore: «Siamo stati velocissimi a scappare e quindi non posso dire di avere avuto paura per noi: ma per la casa sì, e invece è un miracolo che è ancora qui, intatta»

Di Redazione |

«In 15 minuti si è scatenato l'inferno, siamo stati velocissimi a scappare e quindi non posso dire di avere avuto paura per noi: ma per la casa sì e invece è un miracolo che è ancora qui, intatta». Marco Tardelli racconta dal suo dammuso di Pantelleria la brutta avventura vissuta ieri anche da lui e dalla sua compagna, Myrta Merlino, quando è divampato l’incendio che ha diviso in due l’isola. La coppia si sono messi in salvo e hanno trascorso la notte in sicurezza sullo yacht di Giorgio Armani e stamattina sono già rientrati nella loro casa di Pantelleria.

«Dopo un’estate torrida e piena di incendi questa sera anche la mia amata Pantelleria brucia. Un incendio doloso qui dove nemmeno possono arrivare i canadair a causa del vento. Basta incendi dolosi, chi deturpa il nostro patrimonio deve pagarla carissima» aveva scritto invece ieri sera sul suo profilo Twitter la giornalista Myrta Merlino.

«Si vedevano le fiamme, alimentate dal vento, che si avvicinavano alle nostre case e l’aria è diventata irrespirabile per il fumo – ha raccontato dal canto suo Dario Cancila, in vacanza a Pantelleria con la famiglia nella sua casa a cala di Gadir -. Poco dopo è andata via la luce. Ci sentivamo accerchiati dal fuoco, così siamo scappati a largo con i nostri gommoni».

«In attesa dei mezzi della capitaneria eravamo in venti sul mio gommone – ha dettto ancora Cancila – poi ci hanno trasferito sulle imbarcazioni di soccorso e siamo stati accompagnati negli alloggi messi a disposizione per la notte. Siamo potuti rientrare nelle nostre abitazioni solo stamattina. Per fortuna non abbiamo avuto danni».

E nella cala di Gadir, nota anche per la casa dello stilista Giorgio Armani, la paura ieri sera è stata tanta. «C'erano i bambini spaventatissimi – ricorda Mirella, proprietaria di un dammuso – una ragazza è scoppiata a piangere. Alcune persone sono fuggite a piedi sul versante opposto attraverso dei sentieri bui per allontanarsi da qui. Io ho lasciato la mia casa aperta e sono fuggita via mare. I soccorsi sono stati tempestivi. Eravamo circa in 50 su una motovedetta».

E stamattina tanti curiosi si fermano a scattare foto e a guardare i danni del rogo. «Speriamo che gli ultimi focolai vengano definitivamente spenti e che si accertino le responsabilità» ripetono in tanti. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA