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Infarto a scuola, il ministro Grillo: «Ho chiesto di accertare i fatti»

Di Maria Elena Quaiotti |

CATANIA – «Che il sacrificio di mio figlio non sia vano, va onorato perché non ci sia più un altro Raffaele Barresi e un altro Antonio Barresi che soffre per il figlio». Antonio Barresi, padre di Raffaele, nonostante l’immane tragedia che ha colpito la sua famiglia, ha deciso di rompere il silenzio trovando la forza per lanciare, anzi gridare, un chiaro messaggio ai tanti giovani sportivi e non: «Bisogna che ci si svegli affinché si capisca che non si deve trascurare nessun campanello d’allarme e si riduca a rischio zero ciò che è successo a mio figlio. Non deve più succedere, si deve essere consapevoli dei rischi. Tanti giovani sognano un futuro nello sport e la vita dei più talentuosi rischia di andare distrutta perché, pur non avendo il necessario certificato medico per l’attività agonistica, riescono comunque a svolgere una normalissima attività sportiva. L’attività sportiva, anche quella occasionale, va controllata e ognuno si deve prendere le proprie responsabilità».

Una responsabilità ribadita anche nel messaggio che Giulia Grillo, ministro della Salute, ha voluto divulgare ieri sera sui sociali dopo aver mandato un telegramma privato alla famiglia Barresi: «Mi unisco al profondo dolore della famiglia e dei compagni di Raffaele Barresi, il giovane studente morto per arresto cardiaco al “Principe Umberto di Savoia” di Catania. Ho già chiesto l’accertamento dei fatti per far luce piena luce su quanto accaduto, per capire se i soccorsi siano stati immediati e se sia stato usato correttamente il defibrillatore presente nell’istituto scolastico. La scuola è il primo luogo dove i nostri figli devono sentirsi al sicuro e le istituzioni devono garantire le misure di primo soccorso».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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