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La ditta finisce i lavori per il campo dei migranti ma il Comune non la paga: decreto ingiuntivo da 120mila euro

L'ex oleificio "Fontane d'oro", confiscato alla mafia, è destinato a ospitare le persone che arrivano per la raccolta delle olive

Redazione La Sicilia

01 Settembre 2025, 11:17

oleificio fontane d'oro - campobello di mazara

Un decreto ingiuntivo, per oltre 120mila euro, è stato presentato dall’impresa Dmn costruzioni di Mazara del Vallo, assistita dall’avvocato Gaetano Spatafora, nei confronti del Comune di Campobello di Mazara per il mancato pagamento per la conclusione dei lavori per l’ampliamento dello spiazzo dell’ex oleificio "Fontane d’oro" di Campobello di Mazara (Trapani), bene confiscato alla mafia destinato a essere un campo per migranti economici.

I lavori, conclusi, erano stati appaltati dal Comune nel 2023 con 350mila euro stanziati dal dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno da trasferire all’ente locale tramite la Prefettura di Trapani. Il mancato pagamento di 123.052,14 euro riguarda, complessivamente, l’emissione di quattro fatture da parte dell’impresa, tra il 2024 e il 2025, che non sono state ancora liquidate. A dover ancora essere pagati a saldo sono anche i professionisti coinvolti.

I lavori sono stati finiti e collaudati: una piattaforma in cemento, l’impianto elettrico e idrico, installati i moduli prefabbricati con i servizi igienici che serviranno per l'allestimento del campo dei migranti economici che arrivano sul territorio per la raccolta delle olive.

Il cantiere, nel marzo 2024, si è fermato perché il Comune non pagava e la Dmn costruzioni ha comunicato di non poter più avanzare soldi per i lavori. Nel mezzo, tra l’avvio e la fine dei lavori, c'è stata anche una variante tecnica. All’impresa sono stati liquidati 110mila euro come anticipo e primo stato d’avanzamento.