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La droga venduta in promozione dalle 21 alle 22 «Nelle drug room per una dose si baratta di tutto»

Il dirigente delle Volanti di Catania Nino Ciavola spiega l'importanza non solo giuridica, ma anche sociale dei sequestri preventivi degli immobili a San Cristoforo

Di Francesca Aglieri Rinella |

Un foglio di quadernone a righe appeso a una porta blindata: c’è scritto “Promo 40 grammi dalle 21 alle 22” (nella foto). I grammi in questione sono quelli della droga pronta per essere acquistata e in alcuni casi consumata nella drug room. Inizia così il “viaggio” de La Sicilia che dopo i sequestri preventivi dei due immobili di via Scaldara, a San Cristoforo, ha approfondito il fenomeno del consumo di crack nelle drug room con il dirigente delle Volanti Nino Ciavola. Luoghi (protetti) in cui la polizia ha trovato e sequestrato di tutto: marijuana, cocaina, hashish e crack.

Oltre al reato, c’è l’aspetto sociale. Un numero sempre maggiore di persone che frequenta le drug room… «Purtroppo bastano pochi spiccioli per acquistare una dose di crack. Tant’è che in queste drug room è usuale trovare la classica cassetta di ferro utilizzata per raccogliere le monete. All’interno di queste stanze troviamo sempre oggetti che non sono riconducibili ai proprietari – occhiali da sole, passeggini, valigie di turisti – qualsiasi bene che abbia un valore che molte volte viene consegnato per il baratto, in cambio appunto di una dose. Questo è indicativo perché è sintomo della presenza di piazze di spaccio spesso vicine ai luoghi di ritrovo, zone in cui noi registriamo un aumento di furti su auto e di parti di auto. Abbiamo trovato anche gruppi ottici di auto e scooter…». 

Quanto costa una dose di crack? «Tre-quattro euro. Una cosiddetta “botta”, un solo tiro oltre che essere devastante per la salute crea, nel tempo, dei danni irreparabili. Queste drug room non sono luoghi in cui trovano rifugio i tossicodipendenti, ma al contrario luoghi in cui l’organizzazione criminale dà ospitalità perché fornisce anche tutti gli strumenti per potersi fare di crack». 

Chi sono le persone che frequentano le drug room? «Il crack è una droga assolutamente trasversale. Troviamo dalla ragazza del Nord che è venuta a Catania in vacanza che rimane coinvolta in questo giro e non riesce a uscirne e magari inizia anche a prostituirsi per racimolare quei pochi neuro necessari alle dosi, al cittadino extracomunitario che utilizza poi il crack nei quartieri popolari di San Cristoforo e San Berillo. Abbiamo ad esempio identificato un giovanissimo turista tedesco. Tutti cercano il crack e quando cominciano a farne utilizzo la dose diventa una necessità. Storie di vita quotidiana che purtroppo sono governate dalla dipendenza. Una ragazza di Torino ci ha raccontato che ha iniziato a fare uso di crack quando aveva 15 anni, aveva girato l’Italia e poi si era ritrovata a Catania. Ecco tutto questo genera una serie di situazioni di degrado e trasforma i tossicodipendenti in persone vulnerabili, quasi fantasmi. Situazioni che poi aumentano e degenerano nei furti ripetuti che si registrano in città». 

Perché è importante il sequestro preventivo? «Gli organizzatori delle piazze di spaccio hanno acquisito professionalità con tutti gli accorgimenti di sicurezza come la videosorveglianza e i sigilli all’immobile ci consentono di evitare che il reato possa essere o reiterato o portare a conseguenze peggiori. Su sollecitazioni e indicazioni della procura noi arriviamo al sequestro preventivo perché ci siamo resi conto che gli interventi erano fini a se stessi. Cosa succede. La polizia entra nelle drug room, a volte e non sempre arresta qualcuno e poi al controllo successivo gli organizzatori riescono a disfarsi della droga buttandola nel water. In questi immobili non c’è una cucina, non c’è un letto, non ci vive nessuno: sono spazi esclusivamente organizzati con una logistica quasi perfetta, con più porte in ferro e grate blindate, con botole per fuggire dal tetto e portare via la droga. Altra questione. Il tossicodipendente per paura è difficile che denunci, ti dice soltanto che era lì per passare una serata tra amici, non di avere acquistato la droga all’interno perché poi il giorno dopo ci deve tornare. Ecco il valore del sequestro. La cosa assurda è che noi apponiamo i sigilli nei due immobili di via Scaldara a distanza di dieci giorni con le drug room che si trovano a pochi numeri civici l’uno dall’altro». 

Lei è qui da 14 mesi… «In queste piazze di spaccio abbiamo proceduto a denunce, sequestri, a decine di arresti e alle segnalazioni alla prefettura dei soggetti assuntori. Attività quotidiane di controllo del territorio che come diceva lei vanno oltre alla questione prettamente giuridica, ma che hanno appunto una valenza sociale…». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA