La lite, le coltellate, la fuga: il film della tragedia: oggi l'aggressore sarà interrogato
Intanto è scoppiata la polemica sulla sicurezza. Poi le parole del vicepresidente del consiglio comunale di Catania hanno provocato reazioni nel centrodestra.
Hanno litigato forse per il “controllo” del parcheggio del supermercato. Una parola di troppo, una spinta. Poi la coltellata al fianco che si rivela fatale per Alessandro Indurre (nel riquadro), un quarantenne che per sbarcare il lunario faceva anche il posteggiatore abusivo. A sferrare il fendente è stato il 37enne etiope, Habtom Hailu, che è stato arrestato con l’accusa di omicidio. La tragica sequenza dell’aggressione è immortalata dalle telecamere installate nell’area di sosta, con stalli a pagamento, del Lidl di corso Sicilia, nel cuore della city di Catania.
Il filmato
Il filmato è la prova regina dell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Fabio Scavone e dalla sostituta Martina Nunziata Bonfiglio, che oggi interrogheranno l’arrestato al carcere di Piazza Lanza. Nel video si vede il 40enne correre verso l’asta di uscita del parcheggio, davanti agli occhi di una donna con le borse della spesa. Nell’inquadratura entra il parcheggiatore irregolare che in zona è conosciuto come Thomas. Si vedono i due discutere animatamente finché lo straniero non tira fuori il coltello e colpisce all’addome il 40enne (che lascia una bimba). Indurre alza la maglietta e vede il sangue e si allontana fra i passanti che lo soccorrono. La corsa al Policlinico dell’ambulanza del 118 è inutile: Alessandro Indurre prima di mezzogiorno muore. I pm hanno disposto l’autopsia sul corpo.
L'arresto
In corso Sicilia arrivano le Volanti, la Scientifica e la Squadra Mobile. Hailu scappa. Poche ore dopo i carabinieri della compagnia di Piazza Dante lo rintracciano in via Aretusa mentre si lava le mani sporche di sangue in una fontanella pubblica. I pantaloni sono puliti, ma quelli macchiati del sangue della vittima le ha dietro. Il coltello invece è scomparso. L’uomo è stato arrestato in flagranza differita.
L’omicidio, che ricorda quanto accaduto in piazza Mancini Battaglia, alimenta le polemiche sulla sicurezza a Catania (ne parliamo con un approfondimento in cronaca), teatro in queste ultime settimane di diverse sparatorie legate a questioni personali e controllo dello spaccio. Dalla notte scorso sono scattati nelle zone più calde della città i servizi ad Alto Impatto disposti in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura. Ci sono stati due arresti e il sequestro di un’arma.
La polemica con il vicepresidente del consiglio
Il sindaco di Catania Enrico Trantino rassicura di essere in contatto con il Viminale che ha garantito interventi concreti. La Lega annuncia che interverrà in «commissione Antimafia per fare fronte all’emergenza» e Grande Sicilia invita «all’unità evitando speculazioni». Il M5s chiede una «convocazione urgente del consiglio comunale», mentre il Pd sottolinea come in città, «da oltre un mese, c'è una condizione che ricorda il Far West». Da Palazzo degli Elefanti, arriva una nota del vicepresidente del consiglio comunale Riccardo Pellegrino che interviene sull’omicidio e le sparatorie. Il 19 agosto scorso è stato arrestato il nipote Manuel Santo Pellegrino, figlio di un fratello del politico (detenuto per droga), perché coinvolto con altri motociclisti in una prova muscolare con spari in aria in via Ustica. L’esponente azzurro attacca la premier Meloni sulla sicurezza. L’europarlamentare di Fdi Ruggero Razza etichetta le parole di Pellegrino come «indecorose».