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OPERAZIONE DELLA POLIZIA

La rete dell’orrore a Palermo: 5 arresti e 3 denunce per pedopornografia online

Diverse perquisizioni Il materiale e i dispositivi rinvenuti sottoposti ad accertamenti per fare luce su ulteriori aspetti dell’inchiesta, compresa l’identificazione delle piccole vittime

Di Redazione |

Una vera e propria rete dell’orrore che scambiava immagini raccapriccianti di abusi su minori è stata scoperta a Palermo. E’ di cinque arresti, tre denunce e varie perquisizioni il bilancio di una operazione della Polizia di Stato del capoluogo siciliano, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo e finalizzata alla lotta contro la pedopornografia online.

Gli indagati sono accusati di divulgazione, cessione e detenzione di immagini e video pedopornografici. L’attività di indagine è stata condotta congiuntamente dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Sicilia Occidentale e dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale.

Anche in tenerissima età

Durante le perquisizioni gli operatori hanno sequestrato numerosissimi file video e immagini «che documentano lo sfruttamento sessuale di minori, anche in tenerissima età, confermando le ipotesi investigative circa la sistematica attività di detenzione e distribuzione di materiale pedopornografico da parte degli indagati sulla Rete Internet», spiegano gli inquirenti.

Il materiale e i dispositivi rinvenuti sono attualmente sottoposti agli accertamenti necessari per fare luce su ulteriori aspetti dell’inchiesta, compresa l’identificazione delle piccole vittime.

L’80enne e il 20enne

Tra gli arrestati nell’operazione contro la pedopornografia a Palermo c’è un pensionato di 80 anni che ha lavorato in un’azienda partecipata a Palermo e uno studente di 20 anni. La madre del giovane si è sentita male non appena ha sentito le contestazioni mosse dalla polizia postale e al figlio. E’ stata soccorsa da personale del 118. In casa di uno cinque arrestati sono stati trovati 50 mila file, nell’abitazione di un altro 25 mila.

L’indagine, denominata Parabantes, coordinata dalla Procura di Palermo, si sviluppata nel dark web tra utenti che vanno alla ricerca di materiale pedopornografico. Una volta identificato l’indirizzo Ip si risale alla persona che la sta effettuando e scattano le perquisizioni.

La maggior parte degli indagati sono di Palermo, due soli si trovano in provincia: uno a Terrasini e l’altro a Carini. Le otto persone coinvolte nell’inchiesta non hanno legami tra loro e per questo sono in corso ulteriori accertamenti per ricostruire anche la loro rete di contatti. Indagini sono in corso per risalire alle vittime, per tutelarle. Sono bambini di ogni parte del mondo, soprattutto asiatici e africani, ma anche europei e americani.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA