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La sanità privata convenzionata dichiara “guerra” alla Regione: altro stop per laboratori e specialisti

Una manifestazione di protesta è prevista il 31 marzo a Palermo. Poi il blocco delle prestazioni

Di Mary Sottile |

Si preparano a nuove azioni. La sanità privata convenzionata ha atteso un segnale da Palermo, ha atteso quell’annunciato incontro con l’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo. La risposta ottenuta è stata solo silenzio. Ad oggi non c’è stato nessun incontro, nessuna convocazione delle parti.

Nuova manifestazione a Palermo

Da qui la decisione di organizzare una nuova manifestazione a Palermo e di annunciare una decisione senza precedenti: lo stop alle loro prestazioni. Dicono di essere stanchi di brancolare nel buio e chiedono di sapere cosa ne sarà del loro futuro e di quello dei siciliani che, con i tagli annunciati ai fondi, vedrebbero messo in pericolo il loro diritto alla salute.

Presa di posizione del Cimest

A mettere nero su bianco le decisioni prese è il Cimest (coordinamento intersindacale di medicina specialistica ambulatoriale di territorio) che in una mail, inviata ai vertici della Regione e ai Prefetti delle province dell’isola annunciano lo stato d’agitazione della categoria e la decisione di mettere in campo due azioni forti. La prima è una nuova manifestazione di protesta, per il prossimo 31 marzo, presso la sede del governo regionale, a Palermo; la seconda e più sofferta decisione è quella di sospendere a tempo indeterminato l’esecuzione di prestazioni specialistiche su tutto il territorio regionale fino alla risoluzione della problematica. La sospensione dei servizi non riguarderà i malati con patologia neoplastica, le donne in gravidanza e per quanto concerne la fisiokinesiterapia le prestazioni per i traumatizzati e per coloro affetti da patologie neurologiche acute. I contraccolpi sulle liste d’attesa sono inevitabili.

La protesta contro il governo regionale

«Venerdì 31 marzo tutta la specialistica accreditata esterna sarà di nuovo in piazza a Palermo – dicono in una nota i coordinatori del Cimest, Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso – per protestare contro la negazione del diritto alla cura dei siciliani che il Governo regionale continua a mettere in atto. Questa volta manifesteremo davanti al palazzo del Governo in modo che il presidente Schifani si renda conto di quanto siamo indignati da questa situazione. Alla manifestazione del 31 – proseguono – seguirà a tempo indeterminato e sino a quando non saranno risolte oggettivamente le problematiche evidenziate, la sospensione della erogazione di tutte le prestazioni in convenzione».

Le richieste

Ma cosa chiede la sanità privata convenzionata? Tutto ruota attorno ai tagli imposti dall’assessorato regionale alla sanità pari a 30 milioni di euro per il 2022, con data dunque retroattiva, su prestazioni già erogate, e 30 milioni per il 2023, determinando in quest’ultimo caso inevitabili tagli alle prestazioni da effettuare. Secondo quanto dichiarato dagli operatori della sanità privata convenzionata, il taglio si traduce in una chiusura di 10 giorni al mese dei laboratori e studi specialistici, con il risultato che le interminabili liste d’attesa per gli utenti siciliani non faranno che allungarsi ancora, con contraccolpi gravi sulla salute.

«Avevamo ricevuto la promessa che saremmo stati convocati entro quindici giorni al massimo – precisano Gibiino e Calvaruso -. I quindici giorni sono scaduti da una settimana e noi non siamo stati né convocati, né informati su eventuali sviluppi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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