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La tragica caduta di Simone dal tetto di Etnapolis, la famiglia: «Nessuna caccia alle streghe, ma verità e giustizia»

L'appello garbato affidato al legale di fiducia

Francesca Aglieri Rinella

13 Marzo 2025, 17:23

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«Nessuna volontà punitiva nei confronti di alcuno, ma semplicemente il desiderio di capire cosa è accaduto affinchè non accada ad altri». È un appello garbato quello dei familiari di Simone D’Arrigo, il sedicenne tragicamente scomparso dopo una caduta dal lucernario del centro commerciale Etnapolis.
E mentre le indagini della procura etnea - che ha aperto un’inchiesta, come atto dovuto, per omicidio colposo a carico di ignoti - proseguono, i genitori chiusi nel loro dolore, hanno affidato poche righe al legale di fiducia, l’avvocato Luca Blasi.
«Come è facile immaginare la famiglia D’Arrigo sta vivendo un momento difficile che definire “tragedia” è riduttivo. Con amarezza hanno letto titoli di giornali e post sui social che attribuiscono la scomparsa del figlio a “sfide” o “giochi di morte”, ipotesi non suffragate da alcun elemento certo. I primi a voler conoscere la verità sull’accaduto sono loro stessi - spiega l’avvocato Blasi - e per tale motivo attendono gli esiti delle indagini della procura che ritengono possa essere l’unica Istituzione che può far luce sull’accaduto. Nonostante l’attenzione pubblica sul caso, in questo momento non ritengono di rilasciare dichiarazioni, se potranno essere utili alle indagini, per quel poco di cui sono a conoscenza, lo faranno con le autorità preposte a svolgere le indagini anche attraverso il mio ausilio auspicando che cessi la divulgazione di notizie non supportate da elementi certi anche al fine di tutelare il loro dolore e garantire il corretto svolgimento delle indagini».

La famiglia non può altro che aspettare l’esito delle indagini e valutarlo. E se, necessario, dar un valido contributo. Verità e giustizia. Nessuna caccia alle streghe, dunque, ma il rispetto di un dolore che un padre e una madre difficilmente possono accettare. Quello della perdita di un figlio. A sedici anni, in un sabato di inizio marzo, mentre trascorre del tempo con gli amici al centro commerciale.