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Lampedusa, hotspot al collasso: ci sono 700 migranti

Di Redazione |

Oltre 700 migranti in una struttura pensata per ospitare meno di 100 persone. E’ emergenza all’hot-spot di Lampedusa dove solo nelle ultime 48 ore sono sbarcati 791 profughi. Gli ultimi tre sbarchi – in tutto 143 persone – sono di poche ore fa: due «carrette» e un barchino sono stati agganciati, nelle acque antistanti l’isola, dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. I trasferimenti, con i due traghetti di linea per Porto Empedocle sono ormai quotidiani.

Una situazione «calda» che ha spinto il governatore siciliano Nello Musumeci e l’assessore alla Sanità Ruggero Razza a fare un sopralluogo nella struttura. E mentre il presidente della Regione chiede lo stato di emergenza, l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini attacca il Governo. «Bastano meno di due settimane per superare gli sbarchi registrati in tutto luglio 2019, quando c’era la Lega al governo: 1.137 arrivi negli ultimi dieci giorni contro i 1.088 registrati in tutto luglio 2019. E mentre il governo controlla gli italiani e blocca gli aerei dal Bangladesh, lascia arrivare più di 1.380 bengalesi clandestini sui barconi. 3.165 sbarchi di immigrati dal primo gennaio 2019 al 10 luglio 2019, contro gli 8.087 dello stesso periodo di quest’anno. Complici o cretini?».

Il governo regionale intanto ha già inviato il materiale necessario per effettuare i tamponi sugli ospiti del centro, che sono in quarantena; entro lunedì saranno inviate anche le attrezzature per effettuare test sierologici veloci. La Regione ha provveduto così a reperire in tempi rapidi il materiale sanitario, come avvenuto anche per la nave quarantena Moby Zazà, sostituendosi all’Usmaf, l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera che avrebbe dovuto garantire la fornitura dei test. Musumeci e Razza hanno visitato anche il Poliambulatorio dell’isola, che dipende dall’Asp di Palermo, per un esame del progetto che prevede la sua trasformazione in un vero e proprio ospedale al servizio dell’isola.

«Il consiglio comunale e il governo regionale hanno chiesto a Roma la proclamazione dello stato di emergenza», ha detto Musumeci. «Ci sono problemi sanitari problemi sociali ed economici. Abbiamo bisogno di risposte immediate: Lampedusa non può diventare una terra di frontiera. Finora è stata la Regione sostanzialmente a intervenire per colmare le lacune dello Stato, lavoriamo a lungo termine per realizzare una struttura ospedaliera. Ma riteniamo che il fenomeno degli sbarchi debba essere al centro dell’attenzione del governo nazionale».

«Il governatore Nello Musumeci è qui a prendere coscienza di quello che sta accadendo, – ha detto il sindaco di Lampedusa Totò Martello – mentre è da tempo che invito il presidente del consiglio Giuseppe Conte a venire a Lampedusa per controllare lo stato di emergenza ricevendo come unica risposta un silenzio assordante. Per questo chiedo ufficialmente che il premier venga con Musumeci o ci convochi a Roma per esaminare la richiesta dello stato di calamità».

Altra situazione critica anche in Sardegna, al Cpa di Monastir, che ospita attualmente una settantina di algerini. “Gli stranieri entrano ed escono indisturbati» scavalcando il muo del centro «in barba alle regole imposte dalla quarantena, con enormi rischi di carattere sanitario», denuncia il sindacato di polizia Sap. «Sono preoccupata per queste fughe, sia dal punto di vista della sicurezza che da quello sanitario, anche se i migranti in questione sono risultati tutti negativi ai numerosi accertamenti fatti», commenta la sindaca di Monastir, Lusia Murru. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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