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L'assessora Amata e l'assunzione del nipote di Lady Dragotto: «Un ragazzino di niente ti guadagna 1.500 euro al mese»

L'esponente di FdI per due ore e mezzo davantio ai pm ai quali ha chiesto di essere interrogata

Manuela Modica

04 Settembre 2025, 09:00

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«Ho risposto a tutte le domande e ho massima fiducia nella magistratura»: sono le poche parole pronunciate da Elvira Amata, al termine dell’interrogatorio davanti ai pm di Palermo. Si è difesa da tutte le accuse nel colloquio durato 2 ore e mezzo di fronte ai sostituti Andrea Fusco e Felice De Benedittis.

L’esponente di FdI e assessora regionale al Turismo, si è presentata in Tribunale alle 15.30 ed è uscita poco dopo le 18. Era stata lei stessa a chiedere di essere interrogata dopo che la procura guidata da Maurizio De Lucia le ha notificato un avviso di conclusione delle indagini per corruzione, un atto che di solito precede la richiesta di rinvio a giudizio. L’indagine è un filone scaturito dalla più ampia inchiesta sui contributi regionali che ha coinvolto il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.

«L’assessore ha risposto a tutte le domande e confida nell’operato della magistratura», questa l’unica dichiarazione dei due avvocati Giuseppe Gerbino e Sebastiano Campanella.

“Dimmi tutto splendore di donna”, così parlava Amata con Marcella Cannariato, anche lei indagata, in una delle frasi captate dalla guardia di finanza del capoluogo siciliano. Secondo le indagini, Cannariato, moglie di Tommaso Dragotto, patron di Sicily by Car e vicepresidente della Fondazione Dragotto, avrebbe messo a disposizione di Amata un alloggio gratuito per almeno due mesi, per poi registrare ex post un contratto d’affitto a prezzo agevolato. Lady Dragotto avrebbe anche assunto il nipote di Amata, Tommaso Paolucci, in cambio del supporto dell’assessora nella concessione di contributi pubblici da parte della sua amministrazione, questa l’ipotesi dell’accusa. “Io non è che mi devo sparare per tenere suo nipote, è già tanto che un ragazzino di niente ti guadagna 1.500 euro al mese…quindi a me no, non lo può dire, perché la scanno viva”, così si sfogava Cannariato, in una delle conversazioni captate. Secondo le verifiche dei finanzieri, Paolucci, nipote della assessora, cresciuto in Toscana, era sbarcato a Palermo, abitando inizialmente in un bed and breakfast, per poi essere trasferito in un appartamento sopra gli uffici della A&C Broker, la società di di Lady Dragotto in cui era stato assunto. Dopo l’interrogatorio i pm potrebbero adesso decidere di chiedere il processo per Amata.