Mafia, «Ecco chi porta avanti il nome degli Ercolano»
Le rivelazioni del nuovo collaboratore Bucolo su chi comanda nella cellula di Cosa nostra al quartiere dello stadio di Catania.
La barba sul volto ha creato qualche problemino nel riconoscerlo in foto. Ma appena ha sentito il nome di Mario Ercolano, il pentito del clan Santapaola Rosario Bucolo ha rispolverato lo scrigno dei ricordi. Il nuovo collaboratore di giustizia ci tiene subito a precisare ai magistrati: «Io non lo vedevo del 2013-2014. Si tratta di Mario Ercolano, il figlio di Sebastiano». Il boss “di sangue” della famiglia catanese di Cosa Nostra è in carcere per omicidio. Bucolo è ben informato su come Ercolano riesca a comunicare con l'esterno: «Di recente posso riferire solo che aveva un telefono e che si sentiva con gli altri. Si tratta di un telefono che aveva in carcere e con il quale teneva contatti con gli altri».
Bucolo è sicuro che Ercolano avesse un telefono perché una volta, durante un incontro, ha visto un “collega” del gruppo mafioso del Castello Ursino – precisamente Luca Di Gaetano – prendere la telefonata di Ercolano direttamente dal figlio del boss detenuto. E cioè Sebastiano Ercolano, che è stato arrestato nell'operazione Leonidi a dicembre 2023. Un personaggio di un certo rilievo che Bucolo riconosce in foto è Turi 'u niuru, alias di Salvatore Iudicello – arrestato l'anno scorso nel blitz Ombra – che dice di essere «parente di Mario Ercolano, ma non sono sicuro sia vero. Camminava in senso mafioso con Turi 'u Pagghiolu (Salvatore Fazio, ndr). Anzi per essere più preciso agiva con il nome di Mario Ercolano, si occupava del quartiere Cibali e della Stazione e delle estorsioni».
Salvatore Fazio, detto Turi ‘u pagghiolu, è quello che ha guidato il gruppo mafioso di Cibali. Al suo posto avrebbe lasciato il fratello Carmelo. Il pentito Bucolo, quando gli mostrano la foto di Carmelo Fazio, spiega che: «Dopo l'arresto di Turi U Pagghiolu c'è lui che si occupava di gestire il gruppo di Cibali. Infatti era sempre al chiosco vicino alla chiesa e organizzava incontri. Io, dopo che “u pagghiolu” è stato arrestato, non ho avuto nulla a che far con questo, ma sapevo che se mi serviva qualcosa in relazione al gruppo di Cibali o se avevo una questione che poteva riguardare questo gruppo potevo fare riferimento a lui».
Poi arriva il turno di Christian Paternò, arrestato l’anno scorso nell’operazione Ombra e prima nel blitz Chaos. «Quando ho incontrato Paternò - dice Bucolo ai magistrati della Dda - parlava (agiva, ndr) con il nome della famiglia Ercolano e per il gruppo della Stazione, di Cibali e di San Giovanni Galermo».