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Mafia, sequestro milionario a due avvocati: uno era legale di fiducia del clan Santapaola-Ercolano

Sono un professionista messinese - oggi radiato dall'albo - e uno di Vibo Valentia: sigilli a beni per 30 milioni tra cui un antico casale in Toscana

Alfredo Zermo

04 Luglio 2025, 07:41

Militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Messina hanno eseguito un ingente sequestro patrimoniale – per un valore complessivo stimato in 30 milioni di euro – su disposizione del Tribunale di Messina, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento ha colpito due professionisti, ritenuti socialmente pericolosi ai sensi del Codice Antimafia.

I destinatari del sequestro sono un ex avvocato d'affari messinese, Andrea Lo Castro, oggi affidato in prova ai servizi sociali dopo un condanna in via definitiva a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, e un legale della provincia di Vibo Valentia, attivo nel Messinese. Le indagini patrimoniali hanno evidenziato una sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, suggerendo un’origine illecita dei patrimoni.

L'ex avvocato Andrea Lo Castro, oggi radiato dall’albo, era stato coinvolto nell’inchiesta antimafia “Beta” del 2013 come figura di supporto legale per il clan mafioso Santapaola-Ercolano. Avrebbe fornito assistenza tecnico-legale e progettato complesse operazioni societarie per eludere le misure di prevenzione, intestando fittiziamente beni e aziende a terzi.

Il secondo indagato, l'avvocato Francesco Bagnato, è stato coinvolto nell’operazione “Default” del 2019, che aveva smascherato una rete di professionisti dediti a reati economici, tra cui bancarotta, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al fisco, al servizio di imprenditori insolventi.

Il sequestro ha riguardato sette aziende, una partecipazione societaria, una polizza, un conto corrente, 49 immobili – alcuni di pregio – e un podere in Toscana comprendente una cappella sconsacrata del XIII secolo, riconducibile alla famiglia Chigi.

L’operazione conferma l’evoluzione delle mafie verso forme più sofisticate, che si avvalgono di professionisti infedeli per riciclare e occultare capitali illeciti. Le autorità ribadiscono l’impegno nel contrasto alla criminalità economica mediante l’aggressione ai patrimoni accumulati illecitamente.