20 dicembre 2025 - Aggiornato alle 18:01
×

Maltempo, sulle allerte meteo è scontro tra sindaci e Protezione Civile

E' polemica sull'opportunità di chiudere o no le scuole

Francesca Aglieri Rinella

16 Gennaio 2025, 18:20

allerta

Puntuale - con il maltempo - si ripresenta l'interrogativo sull'opportunità di chiudere o no le scuole alla luce dell'allerta meteo diramata di volta in volta dal Dipartimento della Protezione Civile. E con la nuova ondata di piogge e raffiche di vento, è scontro tra i sindaci della provincia di Siracusa e la Protezione Civile regionale in merito alla gestione delle allerte meteo. La polemica è scoppiata martedì (14 gennaio) quando, a fronte dell'allerta gialla spalmata su tutta la Sicilia, nel Siracusano la situazione meteorologica è progressivamente peggiorata con piogge copiose e forti raffiche di vento che hanno creato allagamenti in quasi tutti i comuni.

I danni a Siracusa

A Siracusa si sono verificati molti danni: il Santuario della Madonna delle Lacrime è stato chiuso e solo nella giornata di oggi ha riaperto ai fedeli. Inoltre, un istituto comprensivo è stato fatto evacuare dopo il crollo di alcuni pezzi dell'impianto fotovoltaico e alcuni pali dell'illuminazione pubblica sono crollati durante il passaggio delle auto senza, però, causare feriti. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, "pressato" dai social e da numerose famiglie che si interrogavano perché non fossero state chiuse le scuole, in quelle ore convulse aveva detto che la situazione non era certo da allerta gialla, chiamando in causa la Protezione civile. «Non sono certo i sindaci che decidono le allerte», ha riferito Italia che ha aggiunto: «Immaginare di chiudere preventivamente le scuole ad ogni allerta gialla ci impedirebbe di comprendere i rischi connessi al maltempo, creando una situazione di totale arbitrio tale da rendere il sistema stesso delle allerte totalmente inutile». Una posizione condivisa da altri sindaci del Siracusano e in parte dal deputato regionale del M5S, Carlo Gilistro, secondo cui quella del 14 gennaio «non era una giornata da allerta gialla».

La Protezione Civile regionale, sentitasi attaccata, ha replicato, spiegando, innanzitutto, che "le previsioni meteorologiche, e di conseguenza i livelli di allerta (verde, giallo, arancione, rosso), hanno natura probabilistica» e che, comunque, spetta ai sindaci, che conoscono meglio il loro territorio, soprattutto le sue vulnerabilità, decidere se adottare restrizioni o meno, come la chiusura delle scuole. «I sindaci, in considerazione - spiegano dalla Protezione Civile regionale - dello scenario previsto, delle specifiche condizioni dei siti e di vulnerabilità del proprio territorio, della conoscenza di situazioni pregresse, dell'effettivo verificarsi della previsione e delle capacità di risposta complessive della propria struttura di protezione civile, devono valutare l'opportunità di attivare direttamente - o successivamente all'approssimarsi dei fenomeni - fasi operative più severe rispetto a quelle strettamente correlate ai livelli di allerta indicati nell'Avviso-Idro». Per la Protezione Civile, l'obiettivo dell'avviso è «fornire una proiezione dei possibili effetti al suolo causati dalle precipitazioni attese», inoltre «in una regione complessa come la Sicilia, le condizioni climatiche e meteorologiche sono influenzate da fattori che non sempre possono essere rappresentati con precisione dai modelli fisico-matematici». Per domani a Siracusa, a seguito dell'allerta meteo, il sindaco ha emesso un'ordinanza con la quale dispone la chiusura delle scuole, compresi gli asili comunali.