Notizie Locali


SEZIONI
Catania 16°

la storia

Manuela, la disabilità e la sua casa messa all’asta: «Ho bisogno di aiuto»

Raccolta fondi. L’appello di una donna, affetta dalla sclerosi multipla, che rischia di perdere l'abitazione a San Gregorio di Catania dove vive in affitto e che ha trasformato per le sue necessità

Di Francesca Aglieri Rinella |

Una rosa dei venti davanti la porta d’ingresso perché non sa che direzione prenderà la sua vita e dove la porterà il destino. La lotta contro la sclerosi multipla che l’ha resa disabile e una corsa contro il tempo per tenersi cara la “sua” casa. Manuela Calvagna, 44 anni, sta per rimanere senza un tetto. 

L’appartamento in cui vive in affitto, a San Gregorio di Catania, è stato messo all’asta. Lei vorrebbe acquistarlo, ma senza un lavoro (per via della malattia invalidante) e senza liquidità economica sufficiente ha paura di finire per strada. Ma Manuela è una donna-coraggio. Della malattia – con cui da 20 anni ha imparato a convivere – ha fatto un punto di forza. La “sua” casa l’ha trasformata e riadattata su misura, abbattendo le barriere architettoniche per facilitarne la mobilità. A spaventarla è l’idea di non trovare una casa con tutti questi requisiti. E ha avviato una raccolta fondi su una piattaforma mondiale. 

«Io sono in affitto dal 2003 – dice Manuela – e vivo da sola da quando mi sono separata. Il padrone di casa è stato coinvolto in un procedimento esecutivo e l’appartamento è all’asta. Del mio corpo muovo poco e per questo ho un’assistenza e un supporto h24 fornito dal Comune di San Gregorio con due operatrici che si prendono cura di me in tutte le mie – ridotte – attività pratiche. In tutti questi anni però l’appartamento l’ho dovuto adattare perché la sclerosi multipla è avanzata. Ho fatto realizzare ad esempio un servo scala esterno. La principale difficoltà è quindi trovare un appartamento che possa accogliermi». 

La fatica, sintomo tipico della sclerosi multipla, la costringe poi a fermarsi più volte al giorno per permetterle di recuperare un po’ di energia.  «Quando ho saputo che la casa era all’asta – continua Manuela – ho valutato di potere restare fino a quando mi scade il contratto d’affitto, ma dopo? È davvero complesso trovare una sistemazione che sia adeguata alla mia realtà. Quando da persona disabile cerca una casa, spesso ti senti rispondere “Io non affitto ai disabili”. Cercarla senza barriere architettoniche è una chimera. E a questo si aggiunge il fatto che nella mia situazione potrei non avere le energie necessarie per poterlo fare…».  Ma Manuela che non vuole rimpianti ha voluto tentare il tutto per tutto. 

«Ho fatto una cosa che mai avrei immaginato nella vita di dovere fare. Ho girato un video e l’ho pubblicato su “Gofundme”, una piattaforma mondiale di raccolta fondi in cui le persone possono chiedere aiuto in base alle proprie esigenze. Persone che si ritrovano in situazioni di emergenza come ad esempio i tifoni negli Usa. E io l’ho fatto perché tra le mie speranze c’è l’idea di potere partecipare all’asta che si terrà il 28 febbraio 2023 per potere essere io stessa a garantirmi il un tetto sulla testa. È un tentativo, ma il gioco si è fatto duro e io devo tentare il tutto per tutto. Se non ci dovessi riuscire, non dovrò dire a me stessa di non averci provato». 

Manuela è orgogliosa della “sua” casa. «Non è grandissima, 85 metri quadrati con uno spazio esterno e i balconi con tante piante perché amo il verde. Passo attraverso tutte le porte, dal bagno alla camera da letto, che è una cosa bellissima per chi è su una sedia a rotelle. In poche parole casa mia! La casa diventa la reggia di chi la vive…». 

Il tempo stringe per Manuela e conti alla mano le servono circa 72mila euro. «La casa in seconda battuta (dopo che la prima asta è andata deserta) costa 69mila euro. Quando ho aperto la raccolta fondi, l’ho fatto con il prezzo iniziale da raggiungere che era di 95mila, ma non è possibile cambiare il tetto della raccolta fondi, posso semmai chiuderla prima». 

Un’impresa quasi titanica quella di Manuela che non ama e frequenta i social, ma che di necessità ha fatto virtù. «Io sono schiva per natura, ma arriva un momento nella vita in cui devi tirare fuori una marcia in più…».  Tanta gente ha già risposto all’appello “Vorrei restare a casa mia” all’indirizzo https://gofund.me/924013e6  dove è possibile fare un’offerta. 

Lei vuole restare in quella casa «fino a quando la malattia glielo permetterà…». È per questo che chiede aiuto. Per provare a presentarsi all’asta e tentare di acquistare l’immobile per non perdere ulteriormente la sua stabilità.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA