Marmista trovato morto L’autopsia conferma: è omicidio

Di Redazione / 08 Dicembre 2015

Giuseppe Miceli, marmista di 67 anni, di Cattolica Eraclea, nell’Agrigentino, è stato ammazzato. L’autopsia eseguita nella camera mortuaria dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento da due medici legali – uno di Sciacca e uno di Palermo – non lascia dubbi. A determinare il decesso di Miceli, trovato morto ieri nell’ufficio della sua azienda artigiana, sarebbero stati dei colpi inferti fra la nuca e la testa. La lesione al mento pare che sia successiva al decesso, forse determinata dalla caduta sul pavimento.

 

La morte di Miceli dovrebbe essere avvenuta fra il tardo pomeriggio e la notte della domenica. Stamani, i carabinieri di Cattolica Eraclea e quelli della Scientifica del nucleo investigativo hanno sequestrato anche il laboratorio di marmi e graniti e alcuni materiali saranno inviati al Ris di Messina. Ieri, era stato sequestrato soltanto l’ufficio di via Crispi, laddove la salma è stata ritrovata dal fratello maggiore di Miceli, Ignazio, contitolare dell’azienda: «È stato ammazzato come un cane», ha detto. Le ipotesi investigative, di cui si stanno occupando i carabinieri, restano quella della rapina finita male o dell’omicidio scaturito da un precedente litigio. Intanto, i carabinieri stanno continuando a scavare nella vita del sessantasettenne che, a quanto pare, avrebbe avuto il vizio delle scommesse.

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