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Meteo, Sicilia si prepara all’uragano del Mediterraneo tra piogge, neve e temperature polari

Tutta colpa dell'incontro tra l'aria gelida proveniente dall'Artico e quella calda dall'Africa: fiocchi anche a quota 400 metri 

Di Redazione |

La Sicilia si prepara al Medicane, l’uragano del Mediteraneo che si sta formando e che preoccupa perché può provocare nubifragi, allagamenti e anche nevicate intense.

Tutta colpa dell’incontro tra le gelide correnti in discesa dalla Russia e il caldo dal Nord Africa. Oggi e domani le giornate più “pericolose” per lo sviluppo della tempesta tropicale.

I “Medicane” riescono a conservare una grandissima potenza durante il loro tragitto che spesso si traduce sia in un'intensa attività convettiva al centro, dove si possono sviluppare temporali anche piuttosto violenti con raffiche di vento ad oltre 120 km/h.

Una situazione dunque potenzialmente pericolosa per la Sicilia. Oggi secondo quanto spiega il meteo.it il rischio è quello di nubifrag e nei casi più eccezionali le così dette "alluvioni lampo" che solitamente interessano fasce ristrette di territorio scaricando al suolo ingenti quantità d'acqua. Viste le temperature piuttosto basse attese, sulle zone interne si rischiano accumuli di neve senza precedenti (anche di oltre un metro) sopra quota 800 metri di quota; la neve potrebbe anche arrivare a quota più basse imbiancando città come Enna, Caltanissetta e Ragusa.

Secondo il metereologo di ilmeteo.it Andrea Garbinato, la situazione è allarmante per via anche delle piogge torrenziali previste fino a domani, soprattutto sulla Sicilia ionica. Da Portopalo di Capo Passero fino a Messina i cumulati potrebbero superare i 200 mm di pioggia, cioè 200 litri per metro quadro o, per fare un ulteriore ed evidente esempio, il doppio del contenuto di una vasca da bagno rovesciato su ogni metro quadrato del territorio. Questo potenzialmente potrebbe causare flash floods, alluvioni lampo, ed un elevato rischio idrogeologico per colate di fango. La possibilità di avere un Medicane a febbraio, remota fino a pochi anni fa – ha spiegato ancora Garbinato – non è esclusa nelle prossime ore a causa principalmente di 2 fattori: l’afflusso di aria artica dalla Russia e la presenza sul mare di aria calda ed umida, ricordo ancora del bollente anno 2022, il più caldo della storia italiana. Il mix tra l’aria gelida russa e il mare caldo favorirà l’approfondimento di questo ciclone disastroso, con caratteristiche simili agli uragani, definito anche TLC, Tropical Like Cyclone: insomma, sia che raggiunga intensità di uragano, sia che presenti connotati tropicali o meno, il Ciclone Tunisino porterà piogge torrenziali e nevicate storiche.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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