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Migranti, oggi a Pozzallo apre il primo centro di trattenimento di richiedenti asilo: muri, inferriate e filo spinato

Ieri intanto le tensostrutture sul molo di Porto Empedocle sono state totalmente svuotate: ma è attesa una nuova ondata di sbarchi

Di Redazione |

Oggi entra in piena operatività a Pozzallo, nel Ragusano, la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo in Italia provenienti per le cosiddette procedure accelerate di frontiera. Sorge sulla “collina” di Pozzallo, nell’ex area industriale del paese, distante un chilometro dal porto. La zona è poco frequentata ed è isolata rispetto al centro abitato.

Realizzato in 40 giorni con container posizionati in un’area protetta da un perimetro con base in cemento, inferriate e filo spinato prevede che al suo interno 84 dei 300 posti previsti siano “riservati” ai migranti che potranno utilizzare il nuovo iter che prevede il versamento di 5.000 euro per evitare di esservi trattenuti quattro settimane.

La struttura servirà a «fare in modo – ha spiegato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – che si possano realizzare velocemente, entro un mese, procedure di accertamento per l’esistenza dei presupposti di status di rifugiato».

Nuova ondata

Ieri intanto le tensostrutture sul molo di Porto Empedocle sono state totalmente svuotate: tutti i migranti che vi erano stati sistemati dopo il trasferimento da Lampedusa sono stati spostati in vari centri della penisola. L’area di transito, seppur vigilata dalla polizia, è temporaneamente chiusa e sono in corso le operazioni di pulizia e igienizzazione.

Nelle prossime ore si comincerà a montare nuove tende per ospitare la probabile nuova ondata di migranti che giungeranno non appena le condizioni del mare torneranno ad essere favorevoli. L’area di transito, che verrà ulteriormente potenziata, resta provvisoria, fino a quando non verrà realizzato l’hotspot a valle di contrada Caos a Porto Empedocle che sarà, come quello di Lampedusa, gestito dalla Croce Rossa. La fine dei lavori è prevista per novembre, ma la Prefettura di Agrigento continua a incalzare la ditta aggiudicataria affinché la consegna avvenga prima possibile.

In arrivo nuovi Cpr

Il governo, intanto, ha deciso di raddoppiare i Centri di permanenza per il rimpatrio, ce ne sarà uno in ogni Regione, ha promesso Piantedosi, con relativo raddoppio di militari impegnati. «Uno strumento fondamentale» spiega il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni: «Noi quest’anno, con 9 funzionanti per 1.300 posti disponibili e 6-700 utilizzati, siamo riusciti a fare 3.300 espulsioni (1.500 verso la Tunisia), il 30% in più dell’anno scorso. Se avessimo il doppio dei Centri raddoppieremmo il numero di espulsi con profili di rischio per la sicurezza pubblica, spesso con sentenze di condanna. Il prolungamento del trattenimento è funzionale ad evitare che queste persone tornino in libertà quando non vengono identificate, spesso perché si oppongono e perché non è facile avere i documenti dai Paesi di provenienza». Questa proposta verrà valutata nell’ambito del prossimo decreto legge su immigrazione e sicurezza atteso in uno dei prossimi Consiglio dei ministri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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