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Minacciarono e aggredirono fratelli per un terreno: condannati per estorsione

La sentenza della Corte d'Appello di Catania. La vicenda è frutto di una denuncia sporta oltre dieci anni fa.

Di Laura Distefano |

Un’eredità che si è trasformata in un incubo. Lunedì sera è arrivata una sentenza della Corte d’Appello di Catania che rappresenta l’ultimo step di una lunga e drammatica disavventura che ha per protagonisti i fratelli Giuseppe e Michele Tiralosi. I tortoriciani Salvatore e Giuseppe Gabriele Miraglia Faciano sono stati condannati a 5 anni di reclusione per il reato di estorsione. Per anni hanno tentato di accappararsi con minacce e aggressioni il terreno dei Tiralosi a Vizzini per trasformarlo in pascolo. Il processo, che arrivava da un ricorso al verdetto del Tribunale di Caltagirone risalente al 2018, però incardinava anche altre accuse, tra cui calunnia e lesioni, per cui però è stata dichiarata l’avvenuta prescrizione. Ed è questo il motivo (la prescrizione, appunto) a far scattare il proscioglimento nei confronti di Sebastiano Miragaglia Faciano.

La lunga storia giudiziaria

Per capire bene cosa è accaduto è necessario fare un piccolo ripasso della storia. Tutto cominciò nel 2004. Per alcuni anni i Tiralosi concessero agli allevatori tortoriciani di far pascolare nel loro fondo le mandrie. Nel 2010, quando il terreno fu destinato a semina, però tutto precipitò. Metà del raccolto andò perse. E gli scontri si ripeterono. Inutili le denunce per pascolo abusivo e danneggiamenti. Il fatto più grave avvenne quando i fratelli Tiralosi si presentarono con un trattorista e trovarono nel loro campo i Miraglia Faciano che li aggredirono, minacciarono, gli distrussero mezzi e telefoni. Solo un cellulare restò miracolosamente indenne. E in quello fu tutto registrato. Quella fu la prova regina della querela per estorsione fatta assieme all’avvocato Gianfranco Li Destri e l’Asaec alla Guardia di Finanza di Catania (Giuseppe Tiralosi è socio). Ma oltre il danno la beffa, perché anche i tortoriciani denunciarono Tiralosi. Quell’indagine il pm di Caltagirone l’archiviò e portò a giudizio i Miraglia Faciano (che nel frattempo furono coinvolti in un processo per omicidio). In una prima ipotesi di reato l’imputazione fu tentata estorsione, poi però la prospettazione accusatoria cambiò.

“Giustizia lenta ma inesorabile”

L’epilogo giudiziario non è ancora arrivato. Tra 90 giorni saranno depositate le motivazioni e sicuramente ci sarà il ricorso per Cassazione degli imputati.«La giustizia sarà certamente lenta ma è inesorabile – commenta Nicola Grassi, presidente Asaec- nel dare risposte a quanti coraggiosamente denunciano i propri aguzzini. Nonostante momenti di comprensibile tensione, la sentenza di oggi è la comprova che la denuncia sia l’unica risposta e rimedio verso la prepotenza mafiosa. Un ringraziamento all’avvocato Gianfranco Li Destri per la serietà, la professionalità e la signorile sobrietà con le quali ha accompagnato questa vicenda assistendo Tiralosi»COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA