Gip
Monreale, il racconto di un testimone: «Accerchiati solo per aver detto di andare piano con lo scooter»
Sono diversi gli amici delle vittime che stanno collaborando alle indagini
«Intorno a mezzanotte notavamo un gruppo di ragazzi, circa 9 a bordo di scooter. Credo fossero 5 scooter che ad un certo decidevano di andare via. Uno di questi che si trovava a bordo di un Liberty bianco, per fare lo sborone all’improvviso accelerava a tutto gas rischiando di investire me e altri miei amici. Il mio amico Salvatore Turdo, immediatamente con tono acceso gli diceva perché non vai più piano? A questo punto il conducente del Liberty si posizionava proprio davanti a me e a Turdo. Infatti dopo aver messo il cavalletto allo scooter, scendeva e unitamente ad altri due ragazzi ci accerchiavano». Comincia così il racconto di uno dei testimoni della rissa di Monreale sfociata in tre omicidi, riportato nel provvedimento con cui il gip di Palermo ha convalidato il fermo e disposto il carcere per Salvatore Calvaruso, il 19enne che durante la rissa ha sparato e ucciso tre ventenni. Sono diversi gli amici delle vittime che hanno collaborato alle indagini.
A questo punto – ha raccontato il testimone – Andrea Miceli, altra vittima «ha deciso di avvicinarsi per calmare gli animi, ma gli è stato detto : “ma tu cu minchia sì”». Miceli avrebbe risposto con le stesse parole e il ragazzo lo avrebbe colpito «ripetutamente al volto con il proprio casco vicino la banca.«Immediatamente – ha proseguito – si scatenava una rissa. Ci sono stati calci, pugni e spintoni. Credo che questa colluttazione sia durata circa 2 minuti al massimo. Finita la scazzottata, ho sentito esplodere dei colpi di arma da fuoco. Non so come si chiamasse il soggetto che aveva con sè l’arma, ma questo era a bordo di un ciclomotore BMW GS nero vecchio modello, il quale sparava alcuni colpi in aria dallo stesso mezzo. Questo soggetto, che sparava mi ricordo fosse basso e magro, mentre il conducente era alto circa 190cm, con barba folta nera, entrambi indossavano il casco. Posso dirvi che sono stati esplosi molti colpi d’arma da fuoco anche quasi in simultaneo e ciò mi ha fatto pensare che ci fossero più armi. I colpi erano troppo ravvicinati».
«Inoltre un mio compaesano – ha spiegato – mentre eravamo all’ospedale mi ha raccontato di aver sentito che il conducente del BMW GS riferiva al passeggero di non mirare in aria, ma di sparare proprio sulla folla». «Io personalmente dopo la rissa, durata pochi minuti, prendevo il mio scooter e mi spostavo in piazza ma poco dopo aver parcheggiato sentivo i colpi d’arma da fuoco e in lontananza vedevo gente che scappava. Pertanto mi avvicinavo nuovamente al Bar 365 e prima di arrivarci, vedevo Turdo che cadeva a terra e successivamente Pirozzo pieno di sangue».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA