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Morì dopo un intervento al colon, processo d’appello per due medici di una clinica di Siracusa

Il chirurgo e un altro sanitario condannati in primo grado a un anno e mezzo

Di Redazione |

È approdato davanti alla Corte d’Appello di Catania il procedimento penale a carico di due medici condannati dal giudice monocratico del Tribunale di Siracusa, Antonella Coniglio, a un anno e mezzo di reclusione ciascuno per omicidio colposo in concorso. La vicenda riguarda la morte di una donna di 55 anni, affetta da un carcinoma al colon, sottoposta a un intervento chirurgico nella clinica Villa Rizzo.

I due medici coinvolti, un chirurgo e un altro sanitario, avevano eseguito un intervento di emicolectomia sulla paziente. La donna era stata ricoverata il 16 dicembre 2015 con la diagnosi di carcinoma e programmata per una resezione anteriore del retto.Tuttavia, durante il decorso post-operatorio, si verificarono gravi complicazioni, tra cui la fuoriuscita di materiale fecale nella cavità addominale, segno di un’anomalia chirurgica che avrebbe richiesto un tempestivo intervento correttivo.

Nonostante l’urgenza, il secondo intervento venne eseguito con ritardo, circostanza che aggravò la situazione clinica della paziente. Le condizioni della donna peggiorarono rapidamente e, trasferita d’urgenza all’ospedale Umberto I, arrivò in coma e, purtroppo, morì poco dopo.

Parallelamente al procedimento penale si è svolto anche il processo civile, con la seconda sezione del Tribunale che ha condannato la clinica Villa Rizzo a un risarcimento di quasi 750mila euro a favore delle parti civili, marito e figlia della vittima.La sentenza civile si è basata su una consulenza tecnica collegiale che ha confermato la tesi accusatoria della Procura aretusea, evidenziando le responsabilità della struttura e del personale medico coinvolto. Marito e figlia, assistiti dagli avvocati Dario Seminara e Lisa Gagliano dello Studio Seminara&Associati, hanno richiesto sia l’intervento del giudice penale che di quello civile per ottenere giustizia e il risarcimento dei danni subiti. Contro le sentenze di primo grado, sia i medici sia la clinica Villa Rizzo hanno presentato appello, affermando la loro estraneità ai fatti e la mancata responsabilità nella gestione del caso. Anche il legale della famiglia della vittima ha fatto ricorso in appello, chiedendo un incremento dell’importo risarcitorio.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA