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Morte amianto, risarcimento di 950mila euro per i familiari di elettricista della Marina Militare

I familiari di Salvatore Carollo hanno denunciato che «durante il servizio dal 1972 al 1978», l'uomo «è stato esposto a terra, e sulle navi Loto, Gaggia, Giaggiolo, Ape, Grado e Indomito, ad elevate concentrazioni di polveri e fibre di amianto

Redazione La Sicilia

22 Giugno 2023, 13:25

Amianto

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Il Tribunale di Roma ha condannato il ministero della Difesa ad un risarcimento ai familiari dell’elettricista e sommozzatore di bordo Salvatore Carollo di Palermo, 270mila euro per la vedova, Rita Randino, e 230mila euro ad ognuno dei 3 figli: Giuseppe, Angelo e Giovanni Luca, per una somma complessiva di 950mila euro. Lo ha reso noto l'Osservatorio Nazionale Amianto al quale si erano rivolti i familiari di Carollo, morto nel 2019 a 63 anni «per un mesotelioma pleurico causato dall’amianto respirato sulle navi della Marina, ma anche nelle postazioni a terra» spiegano dall’Ona.

Come spiega il presidente dell’Onda, avvocato Ezio Bonanni, i familiari hanno denunciato che «durante il servizio dal 1972 al 1978», Carollo «è stato esposto a terra, e sulle navi Loto, Gaggia, Giaggiolo, Ape, Grado e Indomito, ad elevate concentrazioni di polveri e fibre di amianto. Questo avrebbe causato la malattia e poi, purtroppo il decesso. Continua la strage di mesoteliomi tra coloro che hanno svolto servizio nella Marina Militare. Auspichiamo che si portino a termine le bonifiche e si risarciscano le vittime come più volte richiesto dall’Ona» ha concluso Bonanni. La presenza dell’asbesto è stata riconosciuta dallo stesso ministero che, con atto della Marina Militare «ha riconosciuto l'infermità «mesotelioma pleurico epitelioide» contratta dal militare, anche se la patologia si è manifestata a distanza di 40 anni, essendo normale un periodo di latenza così lungo».