Morte padre Nico Querulo E' caccia al pirata della strada
Secondo la Squadra Mobile non ci sarebbe alcun mistero da svelare sulla dinamica dell'incidente stradale avvenuto domenica a Vaccarizzo, dove Mario Querulo era andato a seguire una corsa clandestina di cavalli
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CATANIA - Sembrano delinearsi i contorni dell’incidente stradale avvenuto domenica mattina poco prima delle 6 a Vaccarizzo, lungo la strada statale 104, in territorio di Lentini, costato la vita a Mario Querulo, 53 anni, padre di Nico, che perse la vista perché colpito da un proiettile vagante sparato da alcuni sicari all’indirizzo di un sorvegliato speciale (che rimase ucciso) il 7 aprile del 1998 quando aveva solo 5 anni.
Secondo la Squadra Mobile, che su incarico del pubblico ministero sta indagando sull’accaduto, non ci sarebbe alcun mistero da svelare. L’incidente stradale c’è stato davvero, perché sul posto i segni del sinistro erano evidenti, e la vittima si trovava in compagnia del figlio Giovanni, 19 anni, fratello minore di Nico, che, dopo essere stato medicato nel pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele, ha condotto il personale della Squadra Mobile sul luogo dell’incidente. In un primo momento, Giovanni Querulo aveva detto ai vigili urbani che lo scontro con un’auto e la loro moto era avvenuto in una strada di San Francesco La Rena. Ma sul posto i vigili non avevano trovato alcun segno. Ecco perché la palla è passata alla Mobile, che ha scoperto il luogo e ha confermato l’ipotesi dei vigili urbani: padre e figlio erano andati a Vaccarizzo per seguire una corsa clandestina di cavalli e per questo il ragazzo aveva tentato di sviare i vigili dando indicazioni errate. Tuttavia, sostiene la Mobile, al momento non ci sono elementi che possano ricondurre l’incidente alla corsa clandestina.