Morire per farsi curare, sembra un paradosso ma è quello che è accaduto al Maggiore a Giovanni Giannone (nella foto). L’uomo, modicano di 57 anni, si era recato in ospedale per effettuare una colonscopia ma è morto durante lo svolgimento dell’esame, pare per un infarto. Si tratta di un esame diagnostico di routine, a cui viene sottoposta gran parte della popolazione almeno una volta nella vita: per via endoscopica vengono verificare le condizioni di colon e apparato digerente. L’esame è considerato sicuro ma qualcosa potrebbe essere andato storto.
I familiari di Giannone hanno denunciato immediatamente l’accaduto ai carabinieri accorsi in ospedale.
La Procura ha aperto un’indagine e dopo aver sequestrato la cartella clinica ha disposto il sequestro della salma per effettuare l’autopsia sul corpo dell’uomo. Tutti i medici e gli infermieri che hanno partecipato all’esame diagnostico sono indagati.
Il racconto della moglie
La moglie, in sala d’aspetto, si era subito accorta che stava accadendo qualcosa perché c’era uno strano movimento di medici che entravano ed uscivano dalla sala in cui si trovava il marito. C’era tensione nel reparto, ma mai avrebbe potuto immaginare che da lì a poco le avrebbero comunicato la tragica notizia. Un esame di routine che pare gli fosse stato prescritto perché l’uomo dopo avere eseguito una gastroscopia, dalla quale non era emerso nessun tipo di problema, aveva deciso di approfondire gli accertamenti con un esame più specifico che purtroppo gli è stato fatale.
La direzione sanitaria dell’ospedale Maggiore di Modica aveva disposto subito un riscontro diagnostico per chiarire i dubbi sulla morte dell’uomo ma una volta intervenuta la Procura tutto è stato sospeso.
Modica è sconvolta per la morte di Giannone che era molto conosciuto in città e che lascia tre figli.