Cronaca
Musumeci al congresso degli ingegneri a Catania: «Stato rischia il collasso per calamità naturali, vanno stipulate assicurazioni»
Il ministro della Protezione civile: «In altre parti d’Europa ci sono e questa cultura dobbiamo introdurla in Italia, anche se è un’iniziativa impopolare»
«Non è possibile che lo Stato debba andare al collasso, e così sarà tra qualche anno, senza che ci sia nella fase degli indennizzi, della ricostruzione una partecipazione da parte del privato» di fronte alle calamitànaturali. Lo afferma il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, parlando della necessità di una cultura delle assicurazioni al congresso nazionale dell’Ordine degli ingegneri che si è aperto oggi a Catania.
«In altre parti d’Europa – ha spiegato il ministro – le assicurazioni obbligatorie per i rischi naturali ci sono e questa cultura dobbiamo introdurla in Italia, anche questa è un’iniziativa impopolare».
Pagamento veloce
«Sulle assicurazioni per eventi catastrofali – ha detto invece il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso,- c’è un certo scoraggiamento, un’incertezza, un dubbio che serpeggia sul fatto che effettivamente le assicurazioni paghino le polizze nel caso si verifichino questi eventi. Nel disegno di legge sulle calamità abbiamo messo una norma che prevede che nel caso di eventi catastrofali, le assicurazioni devono corrispondere in tempo breve, poche settimane, almeno il 30% di quanto dovrebbe essere dovuto a coloro che si sono assicurati».
«La certezza finalmente c’è che venga pagato subito almeno il 30% di quanto dovuto – ha aggiunto- che serve all’impresa a riprendere subito, quando possibile, l’attività produttiva. Questa certezza, è il primo passo per diffondere quella cultura delle assicurazioni».
Rischio sismico
Musumeci poi ha parlato anche di rischio sismico, problema molto sentito a Catania.. «Già da domani – ha detto – mi farò carico di un incontro a Roma per predisporre insieme questo disegno di legge sul rischio sismico al quale deve essere legata una considerazione generale legata al coinvolgimento culturale e morale dei cittadini».
L’Italia non ha un piano di mitigazione del rischio sismico, il ministro spiega che «ci sono 7, 8, 10 norme che prevedono finanziamenti avulsi da una programmazione e da una pianificazione seria che chiami alle proprie responsabilità tutte le articolazioni».
Non è mancato il denaro, negli ultimi 60-70 ammi, secondo il ministro, «è mancata la programmazione, la visione, la volontà di considerare la sicurezza del territorio una priorità». Su questo Musumeci rivendica «tutta la volontà di cambiare metodo e cambiare passo», «sapendo – dichiara – che troverò difficoltà anche all’interno del parlamento e di qualche forza politica perché gli obiettivi particolarmente impegnativi vanno raggiunti con grande sacrificio».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA