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Mutui fantasma, chiusa inchiesta per 31: c’è anche deputato del Pd

Mutui fantasma, chiusa inchiesta per 31: c’è anche deputato del Pd

La Procura di Patti ha inviato 31 avvisi di chiusura indagini nell’ambito dell’inchiesta sui “mutui ed appalti fantasma” al comune di Brolo, nel Messinese: indagato anche il deputato regionale Pd Giuseppe Laccoto

Di Redazione |

BROLO – La Procura di Patti ha inviato 31 avvisi di chiusura indagini nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti “mutui ed appalti fantasma” al comune di Brolo (Messina). Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso e abuso d’ufficio. Secondo quanto accertato dalla Procura alcuni mutui accesi dal Comune, sarebbero stati erogati per un palazzetto sportivo mai realizzato e per i lavori di adeguamento sismico di una scuola, poi effettuati con altri fondi Durante l’indagine un anno fa erano stati emessi10 provvedimenti cautelari, di cui uno in carcere e sette ai domiciliari.   Colpito dal provvedimento anche il deputato regionale Pd Giuseppe Laccoto, indagato solo per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. Laccoto, a differenza degli altri indagati e accusato di aver truccato un concorso comunale per il quale sarebbe stato procurato un ingiusto vantaggio al vincitore con cambio di inquadramento e ulteriore aumento dello stipendio.   L’avviso di chiusura indagini ha raggiunto anche l’ex ragioniere del comune Carmelo Arasi, l’ex sindaco Salvo Messina, gli ex assessori Nunziatina Faustino, Giuseppe Letizia ed Enzo Di Luca e l’ex presidente del consiglio comunale Maria Ricciardello. Indagati anche Rossella Arasi, Antonella Campo, Santa Caranna, Rosa Castrovinci, Giuseppina Di Leo, Carmelo Gentile, Elena Rosa Lo Vercio, Costantino Maniaci, Mario Messina, Francesca Mondello, Enza Rifici, Giovanni Scaffidi Mangialardo, Antonino Masi, Antonino Giuffrè, Vittorio Astone, Giuseppe Indaimo, Rosa Gatto, Tina Gatto, Dario Presti, Giuseppe Caranna, Domenico Caranna, Carmela Caliò, Giovanna Princiotta e Paola Romano.   «Da oggi ho ancora più fiducia nell’operato della magistratura» ha detto il deputato regionale del Pd, Giuseppe Laccoto, in merito all’inchiesta. «Chiunque legga con attenzione il provvedimento può rilevare che la mia persona è assolutamente estranea a qualsiasi ipotesi di reato che si possa collegare con mutui, mandati di pagamento e maneggi di denaro in genere – dice Laccoto – Sono chiamato in causa come componente della giunta municipale nel 2009 solo per aver approvato la procedura concorsuale relativa alla progressione verticale di un dipendente comunale per la copertura di un posto di istruttore amministrativo. Una semplice presa d’atto che ogni giunta compie come atto politico e non come organo di gestione. Tra l’altro, alla selezione riservata a personale interno hanno preso parte 15 dipendenti ed è stata regolarmente affissa all’albo».   «Stranamente, come si legge nel provvedimento della Procura – aggiunge – l’avviso di pubblicazione, di esclusiva competenza degli uffici, non sarebbe stato neppure rinvenuto agli atti del comune. Mi metto subito a disposizione dell’autorità giudiziaria per chiarire la mia posizione ma vado avanti con la certezza di poter guardare fieramente negli occhi i miei concittadini per aver sempre servito con onestà la comunità di Brolo».

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