Nel Museo effetti dei migranti dispersi e un Amorino dipinto dal Caravaggio
Nel Museo effetti dei migranti dispersi e un Amorino dipinto dal Caravaggio
C’è il documento di identità di un giovane pakistano, Muhammed Imram. Ci sono bigliettini scritti con numero di telefono, probabilmente di familiari da raggiungere, cellulari avvolti nel cellophane in un tentativo disperato di salvarli dall’acqua, anellini, foto di famiglie, orologi, passaporti e pure una boccetta di profumo di una ragazza marocchina.
Pezzi di vita di alcuni dei 52 migranti che ad agosto scorso morirono soffocati nella stiva di un barcone, esposti oggi nel Museo della Fiducia che verrà inaugurato tra poco a Lampedusa alla presenza del Capo dello Stato.
A donarli al comitato 3 Ottobre, tra i promotori del progetto che ha portato alla realizzazione del museo istituito anche in memoria dei tanti morti del Canale di Sicilia, è la Direzione distrettuale antimafia di Palermo guidata dal procuratore Francesco Lo Voi. Gli effetti personali di chi non ce l’ha fatta sono stati dissequestrati dal Pm Geri Ferrara, nominato componente onorario del comitato scientifico del museo, che ha individuato ed arrestato gli scafisti dell’imbarcazione, diventata la tomba di 52 persone.
Ai migranti, morti, scoperti dal personale di una nave militare che aveva soccorso l’imbarcazione, erano a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha deciso, però, di regalarli al museo dove saranno esposti, insieme ad importanti opere d’arte, fino al 3 ottobre. I superstiti raccontarono agli investigatori che alle vittime, fatte viaggiare nel boccaporto del barcone, avendo pagato di meno per la traversata, fu impedito di salire in superficie con la violenza e che per questo morirono soffocati. Per l’omicidio dei migranti e per il favoreggiamento vennero arrestate sei persone che verranno processate a luglio.
Ma non c’è solo questo. “Torna nelle sue acque di origine, e non solo per un motivo artistico, l’Eros Dormiente del Caravaggio, simbolo di accoglienza e speranza”. Così il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, spiega l’esposizione dell’Eros Dormiente di Caravaggio nel museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo che si inaugura oggi a Lampedusa. “Caravaggio lo dipinse nel 1608 mentre, ricercato per omicidio, si era rifugiato ed era stato accolto a Malta”, spiega Schmidt. “L’Amore che dorme – aggiunge – ricorda i tanti bambini, partiti sui barconi, che non ce l’hanno fatta. Ma il nostro è anche un messaggio di speranza e di solidarietà ed è monito dell’amore che dobbiamo risvegliare verso chi ha bisogno”. Il progetto del museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo ha tra i suoi partner la Rai, l’Associazione nazionali delle vittime civili di guerra, la Fondazione Falcone e il Comitato 3 Ottobre.
Il Bardo di Tunisi. “Abbiamo deciso di portare a Lampedusa, oltre a una maschera del VI secolo a.C., opere di arte moderna che rappresentano la visione artistica del cambiamento e della rivoluzione in corso in Tunisia”. Lo ha detto il direttore del Bardo di Tunisi Moncef Ben Moussa. Il Bardo ha messo a disposizione del Museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo, che si inaugura oggi a Lampedusa alla presenza del Capo dello Stato, diverse opere. Esposte, fino al 3 ottobre, anche opere d’arte provenienti dagli Uffizi di Firenze come l’Eros Dormiente di Caravaggio. A simboleggiare il dramma dei tanti che hanno perso la vita nei viaggi della speranza ci saranno gli effetti personali dei migranti morti soffocati, ad agosto scorso, nella stiva di un barcone che attraversava il Canale di Sicilia. A donarli al museo è stata la Dda di Palermo che ha indagato e arrestato i responsabili della tragedia. La Fondazione Falcone, che è tra i partner del progetto, ha offerto una foto del giudice a Gerusalemme, la famiglia di Giulio Regeni il libro preferito del ragazzo, Siddharta, e la Rai le immagini dei soccorsi e dei naufragi girate negli ultimi anni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA