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“Falso complotto Eni”, i pm: “Brescia non è competente per indagare”

La Procura di Milano risponde picche alla richiesta avanzata da Piero Amara, il legale siciliano tra gli indagati nella vicenda

Di Redazione |

La procura di Milano ha risposto 'picche' alla richiesta di trasmettere a Brescia gli atti dell’indagine sul cosiddetto 'falso complotto Eni' avanzata da Piero Amara, il legale siciliano tra gli indagati nella vicenda e al centro di alcuni casi giudiziari che riguardano la compagnia petrolifera italiana.   Da quanto si è saputo i pm milanesi Monia Di Marco e Stefano Civardi, con l’aggiunto Laura Pedio, hanno solo separato e trasmesso ad altro ufficio una posizione secondaria, mentre già in passato hanno respinto l’istanza di trasferimento chiesta da qualche indagato. Dopo questo nuovo rigetto ad Amara, tramite la sua difesa, non resta che giocare la carta del pg della Cassazione a cui ripresentare la sua proposta entro 10 giorni. 

 Intanto i pm stanno lavorando alla richiesta di archiviazione delle posizioni dell’ad di Eni Claudio Descalzi e del capo del personale Claudio Granata, entrambi parte offesa nel caso 'falso complottò. Stanno anche alleggerendo la situazione di qualche indagato ritenendo di chiedere il rinvio a giudizio senza però contestare alcune imputazioni. Tra non molto tali richieste saranno sul tavolo del gip.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA