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l'ingegnere rapito

«Papà Vanni finalmente libero, ora aspettiamo il suo rientro»

Emozione a Catania per la liberazione del professionista. La famiglia attende la predisposizione del piano per il suo ritorno

Di Redazione |

Se 22 giorni possono essere pochi per sbrogliare una matassa assai ingarbugliata e riuscire a liberare da una delle decine di bande criminali di Haiti un sequestrato a scopo di estorsione, lo stesso tempo non può che essere interminabile per chi aspetta a casa il ritorno dell’ostaggio.

Così, comprensibilmente, mercoledì sera alla notizia dell’avvenuta liberazione dell’ingegnere catanese Vanni Calì, rapito lo scorso 1 giugno ad Haiti dove si trovava per dirigere i cantieri dell’azienda per cui lavora, la Farnesina aveva spiegato che «era un grande successo la liberazione dopo soli 22 giorni dell’italiano».

Ma è chiaro pure, e abbastanza scontato, che per la famiglia di Vanni Calì questi 22 giorni siano stati terribili, un’attesa vissuta con ansia, nel massimo riserbo, con quelle poche informazioni che è stato possibile avere dalla Farnesina e che, comunque, sono servite a tenere alto il morale di tutti i familiari.

Ieri la “liberazione” di tutti da quella paura, da quella morsa, da quell’attesa. Andrea, figlio dell’ingegnere, sintetizza in poche parole quel che si sta vivendo in casa Calì in queste ore: «Siamo pazzi di gioia, ma sinora non abbiamo notizie precise sul rientro di papà. Non vediamo l’ora di abbracciarlo, di riaverlo qui con noi».

E qui Andrea si ferma. Adesso tocca al Ministero degli Esteri definire, dopo avere lavorato alla liberazione di Vannì Calì, i particolari per il rientro a Catania dell’ingegnere. Qualcosa in più si dovrebbe sapere nelle prossime ore, anche perché si sta cercando a questo punto di accelerare al massimo il ritorno. E non è nemmeno escluso, stando a voci che rimbalzano dalla Farnesina, che il rientro sia imminente, forse questione di ore.

Intanto ieri è stato il giorno della liberazione anche per molti amici, conoscenti, rappresentanti delle istituzioni che hanno dedicare un pensiero a Calì.

«Sono felice che Vanni Calì sia stato liberato – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, di cui Calì è stato assessore durante la presidenza alla Provincia di Catania – e che prestissimo possa riabbracciare la sua famiglia. Dopo 22 difficili giorni per lui, e di profonda preoccupazione per quanti gli vogliono bene, oggi è doppiamente giorno di festa. A Giovanni, per il suo onomastico, un abbraccio per ora solo virtuale». 

 «La notizia della liberazione dell’ingegnere Vanni Calì – ha ddetto il sindaco di Catania Salvo Pogliese – ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai familiari e ai tanti amici e conoscenti di un professionista apprezzato per le sue qualità umane e lavorative. Stamattina ho sentito la figlia Alessia che mi ha riferito di avere sentito al telefono papà molto provato ma in discrete condizioni di salute. Nelle prossime ore – ha aggiunto – la Farnesina, a cui va dato atto di avere con agito con particolare sagacia e concretezza, renderà note le modalità del rientro in Italia da Haiti. Noi lo aspettiamo a Catania per dimostrargli tutto l’affetto della comunità etnea per questo brutta esperienza che è stato costretto a subire, per mano di malfattori». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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