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IL VIRUS

A Catania il primo caso di West Nile: donna di 72 anni ricoverata al San Marco

Sulla vicenda c’è il massimo riserbo, in attesa della campionatura delle analisi di laboratorio

Di Francesca Aglieri Rinella |

Una donna di 72 anni residente in una zona di campagna a Ramacca, nel Catanese, è ricoverata nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Marco, in gravi condizioni per un caso confermato di West Nile, la Febbre del Nilo. Sulla vicenda c’è il massimo riserbo, in attesa della campionatura delle analisi di laboratorio.

L'Azienda sanitaria provinciale di Catania ha avviato dei controlli in alcuni allevamenti della provincia proprio in relazione al caso provocato dal morso di una zanzara infetta dal virus, con il protocollo che è diventato operativo.

La febbre del Nilo è provocata da un virus che ha come serbatoi uccelli e zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all'uomo. Il West Nile Virus fa parte della famiglia dei Flaviviridae ed è  stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile. È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Ma negli ultimi anni sta circolando anche in Italia, soprattutto al Nord.

La maggior parte delle persone infette – spiega il sito dell'Istituto Superiore di Sanità  (Iss) – non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. I sintomi più  gravi si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette, in genere anziani o soggetti debilitati, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.

La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit immunitari. Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Ve ne sono allo studio, ma per il momento – spiega l'Iss – la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l'esposizione alle punture di zanzare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA