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la storia

Andrea Caschetto, il volontario di Modica che soccorre gli ucraini in fuga

Ha portato 40 tonnellate di cibo, farmaci e vestiti e aiutato due mamme e tre figlie, incontrate al confine, ad arrivare in Austria    

Di Michele Barbagallo |

Andrea Caschetto, da tutti conosciuto come l’ambasciatore del sorriso, è ufficialmente entrato in Ucraina per portare aiuti e prodotti a chi soffre e tenta di scappare dalla guerra. Andrea, noto per il suoi sorrisi e per il coinvolgimento in allegria di migliaia di bambini negli orfanotrofi, ha raggiunto prima i confini dell’Ucraina per portare, assieme ai volontari, 40 tonnellate di aiuti e prodotti per sostenere le persone che stavano attraversando i confini. Ma poi ha deciso di andare oltre, come lui stesso ha spiegato sui social. 

“Arrivati al confine ho avuto una delle sensazioni più brutte di sempre – ha scritto Caschetto – Mamme e bambini in fila per scappare e salutare in lacrime i loro amori. Un prete ortodosso aveva progettato di entrare in Ucraina a 35 km dal confine, per andare da un altro prete, nelle zone di Cernivci, a consegnare tutto. Così mi sono guardato con il mio nuovo grande amico, Alessandro Capozi (colui che ha messo a disposizione i suoi tir) e ci siamo chiesti: entriamo anche noi? Così siamo entrati. Non siamo eroi, ci siamo accertati che la zona fosse tranquilla e abbiamo passato il confine. La strada per entrare dentro l’Ucraina era quasi deserta, alla nostra sinistra invece chilometri di macchine in coda piene di famiglie, giorni d’attesa per sentirsi liberi. Ma in fondo, liberi da cosa? In fondo abbandonare case, amici e amori è tutto meno che la libertà. Mi metto nei panni delle mamme, avrei fatto anch’io la stessa cosa, profuga e in dubbio sul mio futuro, ma con la certezza di tutelare i miei bambini. Nella coda infinita di macchine, molti ci ringraziavano con gesti per ciò che stavamo facendo e portando. Ricordo perfettamente l’incrocio dello sguardo con una mamma in una macchina vecchia rossa. Un abbraccio a distanza, differentemente dagli altri sguardi saluti o ringraziamenti che ho intercettato, lei ha sorriso con una smorfia. Ciò che penso che volesse comunicarmi era: “chi l’avrebbe mai detto.”

Al confine, Caschetto incontra un gruppo di donne in fuga, mamme e figlie. Cercano di arrivare in Austria dai loro parenti. Il nostro modicano dal cuore d'oro si mette alla guida. Ecco le sue parole sui social. 

"Due mamme e tre figlie incontrare per coincidenza ai confini con la Romania. Avevano fatto una coda di 19 ore per passare la frontiera. Tania, una mamma, aveva fatto pratica di guida per una settimana per allenarsi per la fuga. Per coincidenza con Alessandro le abbiamo incontrate in una stazione di rifornimento in preda al panico. Tania aveva paura a guidare fra le curve innevate delle montagne rumene. Ci hanno chiesto un consiglio su come poter fare per arrivare a Vienna, in Austria, dai loro parenti. Mi sono subito offerto di guidare la loro macchina e Ale non mi ha lasciato solo, decidendo di venire con il furgone per dividerci le ragazze e portarle al sicuro. Ci siamo distaccati dagli autisti dei tir che hanno portato i medicinali e gli alimenti per il popolo ucraino. 1000 km di distanza. Inizio a sciogliere subito il ghiaccio scherzando e facendole pensare a tutto meno che alla guerra e ai mariti, padri, parenti e amici lasciati, con la speranza di rivederli presto. Non c’era maniera migliore di rappresentare la festa della donna. Auguri a tutte le donne del mondo, ogni giorno, non solo oggi".COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA