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Svolta su un “cold case”, carabinieri sulle tracce degli assassini di Salvatore Chiofalo

L'agricoltore era scomparso nel 2016. Nei giorni scorsi il ritrovamento del cadavere. Partiti i primi avvisi a comparire

Di Redazione |

I carabinieri, su disposizione della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, stanno notificando, a carico di alcune persone, i primi avvisi a comparire innanzi ai pubblici ministeri, dopo le ricerche nei giorni scorsi del corpo dell’allevatore Salvatore Chiofalo scomparso nel 2016, quando aveva appena 32 anni. Gli accertamenti svolti sul posto, grazie anche al dispiegamento dello squadrone eliportato Cacciatori Sicilia, composto da due squadre operative, sono stati utili per fare maggiore chiarezza sulle ultime ore del Chiofalo. 

In particolare, sono state ripercorse e battute le strade montuose delle frazioni di Gala, Migliardo e Fondacarso, che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, possono essere state utilizzate dai principali indiziati per raggiungere e poi lasciare il luogo dove è stato commesso il delitto. Nel corso della giornata, i carabinieri hanno svolto anche attività di rastrellamento e ispezioni in casolari delle frazioni montuose mappando con esattezza tutta l’area ove si stanno concentrando le indagini, anche con speciali strumentazioni. 

In questi giorni si sta anche procedendo a sottoporre a nuove attività di analisi, mediante sistemi informatici di nuova generazione, tutti i file delle telecamere di videosorveglianza presenti nelle immediate vicinanze dei luoghi interessati dalla sparizione, acquisiti all’epoca del fatto ma anche di quelli nelle vicinanze dei luoghi abitualmente frequentati dai principali indiziati al fine di verificare gli alibi da essi forniti. 

Salvatore Chiofalo era sparito in quell'area rurale il 27 agosto 2016. Era uscito la mattina presto da casa, ma da quel momento era svanito nel nulla. Il suo fuoristrada Toyota Land Cruiser fu ritrovato incendiato sulla collina sovrastante contrada Praga, tre giorni dopo la sua scomparsa. Un luogo, stante le prime ricostruzioni dell’epoca, con cui il 32enne non avrebbe avuto alcun legame. Nessuna traccia del giovane fu trovata nei giorni successivi, nonostante le ricerche e, con il passare del tempo, sempre più forte si è insinuato il dubbio che si potesse trattare di un caso di lupara bianca.  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA