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Catania, la movida ostaggio delle baby gang: «Siamo sotto scacco»

Esercenti esasperati: «Scorrazzano con gli scooter e senza casco e senza alcun controllo, vogliono solo cercare la rissa» 

Di Monica Colaianni  |

Insostenibile è la situazione che sono costretti a subire ogni fine settimana gli esercenti del centro storico di Catania diventato, ormai da diverso tempo, meta di bande di ragazzi provenienti dalla periferia della città con il preciso intento di provocare risse e infastidire i passanti e i ristoratori. 

«È più di un anno che segnaliamo a chi di competenza la presenza di queste baby gang che il fine settimana invadono il centro storico», dice Roberto Tudisco, ristoratore e Presidente provinciale di Mio Italia. 

«Ci siamo rivolti alle Commissioni consiliari, appositamente riunitesi, chiedendo l’intervento del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ma l’unico provvedimento preso, un paio di mesi fa, grazie all’intervento dell’assessore Barresi, è stato quello di mettere tutti i fine settimana dei posti di blocco in via di Sangiuliano. Fino alle elezioni regionali abbiamo discusso di questa situazione in quattro riunioni, in cui avevamo anche chiesto di accedere alle riunioni proprio del comitato prefettizio, poiché conoscendo bene la situazione potevamo essere d’aiuto. Ma dopo le elezioni non se n’è parlato più. Tutto tace».   

«Queste persone, che provengono dai quartieri satellite – prosegue – procedono a gruppi anche di 10-20 scooter, ovviamente senza casco. Il centro storico, così come piazza Europa, per loro è un luna park dove poter scorrazzare con i loro motorini incuranti delle persone che passeggiano per le vie della città». 

«Ma non finisce qui – sottolinea – Bisogna stare anche attenti perché l’intenzione di questi branchi di ragazzi è quella di provocare la rissa: cercano che il malcapitato reagisca, così da aggredirlo. Con i motorini invadono quasi tutta la via di Sangiuliano, tanto che le macchine riescono a transitare solo in mezza corsia; ma la cosa più grave è che si posizionano davanti alle autovetture per vedere se il conducente reagisce, in modo da insultarlo e prendere a calci la macchina». 

«La movida c’è ed è giusto che ci sia – puntualizza – I ragazzi, quelli che vogliono solo passare una serata tranquilla, hanno diritto a svagarsi il fine settimana, frequentare i locali, mangiare qualcosa, bere un cocktail. Queste baby gang però creano troppo subbuglio. E senza essere contrastate! Non sappiamo se questo è dovuto al fatto che non ci siano forze di polizia sufficienti per poter controllare tutte le zone della città. A mio parere occorrono presidi di pattuglie interforze che nel fine settimana facciano controlli a tappeto, sequestrando i motorini, multando chi è senza casco. Solo così forse si riuscirà a ristabilire l’ordine!». 

«Bisogna intervenire in maniera mirata – conclude Tudisco – senza però colpire il cittadino e soprattutto l’esercente che è quello più vessato! Questa situazione non solo provoca un danno di immagine alla città ma anche un danno economico perché le persone, sentendo quello che succede, non scendono più al centro e si dirigono da altre parti. Questo non è accettabile!». 

«È una situazione insostenibile – ribadisce Mario Urzi, imprenditore e ristoratore di via Etnea- la città il sabato viene presa d’assalto da bande di teppistelli, che la vandalizzano e la umiliano. Questi ragazzi fanno di tutto, seminano il panico, rubano, aggrediscono le famiglie senza alcun motivo. È intollerabile che un esercente debba sopportare tutto questo. Le forze dell’ordine considerano il fenomeno delle baby gang come secondario, dovendo far fronte ad altre situazioni più urgenti, mentre, secondo me, è principale perché al centro storico ci sono cittadini, turisti e attività che devono essere tutelate ed è impossibile che tutto questo sia negato a causa di problemi più impellenti. O realmente cambia qualcosa con il nuovo Governo nazionale e regionale o andremo verso un declino incontrastato e i nostri turisti se ne andranno».

Motorini che sfrecciano in Via Etnea (zona dove per altro possono transitare solo le macchine autorizzate) senza alcuna remora, ragazzini che girano per le vie del centro senza alcun controllo e che anche in presenza della polizia non hanno alcun timore. Al di là delle forze dell’ordine, quello che manca è l’educazione che dovrebbe essere impartita prima di tutto dalla famiglia e poi dalla scuola. Ma questa è un’altra storia. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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