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Operazione quadrilatero

Catania, spaccio a San Cristosforo anche con l’aiuto dei bambini: 15 in carcere

I carabinieri hanno sgominato i gruppi criminali, che agivano con metodi mafiosi, che gestivano le piazze della droga nel popolare quartiere etneo. Altri cinque ai domiciliari

Di Redazione |

Venti persone sono state raggiunte da una misura cautelare richiesta della Procura Distrettuale di Catania, firmata dal gip del Tribunale etneo ed eseguita dai Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma (Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia”, Nucleo Elicotteri e Nucleo Cinofili). Tutti sono indagati, a vario titolo, di tentata estorsione, estorsione in concorso, associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, reati tutti aggravati dal “metodo mafioso” per essere stati commessi avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche di un’associazione mafiosa.

L’indagine, denominata “Quadrilatero” è stata coordinata dalla Dda di Catania e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Catania Fontanarossa dal dicembre 2018 al dicembre 2019, ha consentito di sgominare i gruppi criminali che gestivano tre fiorenti “piazze di spaccio” nel quartiere di “San Cristoforo”, zona “San Cocimo”, roccaforte degli affiliati all’omonimo gruppo capeggiato da Maurizio Zuccaro, organico al clan mafioso dei Santapaola-Ercolano.

L’inchiesta è partita dopo la denuncia di una tentata estorsione presentata da un commerciante che ha consentito non solo di accertare le estorsioni (anche a un cittadino vittima del “cavallo di ritorno”), ma anche di far emergere un grosso traffico di droga gestito da gruppi criminali organizzati secondo un modello gerarchico, con al vertice i capi piazza che si avvalevano di collaboratori con diversi ruoli: dalla vedetta al pusher, dal rifornitore al custode dello stupefacente.

L’indagine ha permesso di documentare le innumerevoli cessioni di droga, (cocaina, crack e marijuana) che avvenivano nelle piazze di spaccio ubicate tra i vicoli di “San Cristoforo” ed in particolare in Via San Damiano, Vicolo Testai e Via Avola.

Lo spaccio avveniva a volte anche in presenza o addirittura con il coinvolgimento materiale di bambini. I gruppi avevano anche dei turni nell’arco della giornata ed erano diventati esperti nel riuscire ad eludere i controlli “spostando” se necessario le piazze di spaccio in diverse vie e vicoli dello stesso quartiere.

Per gli investigatori ha particolare rilievo l’episodio del ritrovamento e del sequestro del libro contabile di una delle piazze di spaccio, nel quale venivano annotati i proventi delle attività illecite e le dosi di stupefacente vendute.

Le piazze di spaccio operavano sotto il controllo e la direzione di noti pluripregiudicati tra i quali Roberto Spampinato, ritenuto contigua al gruppo di “San Cocimo” facente capo a Maurizio Zuccaro, Concetta Zuccaro ( sorella dell’anzidetto boss ergastolano).

In carcere sono finiti Pietro Basso di 42 anni, Francesco Cilenti di 31 anni, Alessandro Foti di 54 anni, Salvatore Franceschini di 31 anni (misura notificata in carcere), Giuseppe Gentile, di 34 anni, Anna Gravino di 57 anni, Concetto Francesco Greco di 37 anni (misura notificata in carcere), Santo Musumeci di 30 anni (misura notificata in carcere), Mario Palazzolo di 34 anni, Daniele Pezzino di 30 anni, Giuseppe Romeo, di 29 anni (misura notificata in carcere), Roberto Spampinato di 50 anni (misura notificata in carcere), Doriana Strano di 32 anni, Sebastiano Viscuso di 43 anni, (misura notificata in carcere) e Concetta Zuccaro, di 67 anni.

Ai domiciliari sono in vece finiti Vasile Alin Lazar di 34 anni, Antonio Gianluca Pennisi di 38 anni, Danilo Emilio Ventura di 32 anni.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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