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L'AGGUATO

Chi era Paolo Salvaggio, il siciliano giustiziato come un boss nel Milanese

Aveva avuto contatti con i narcos colombiani e legami con cosche di 'ndrangheta e sacra corona unita

Di Redazione |

Raggiunto da tre colpi di pistola, l’ultimo sparato alla testa mentre era già a terra: il cosiddetto colpo di grazia. Così è morto Paolo Salvaggio, pregiudicato siciliano che stava scontando i domiciliari a casa dell’ex moglie a Buccinasco, nel Milanese.  La dinamica dell'omicidio lascia intendere si sia trattato di una vera e propria esecuzione mafiosa. I carabinieri stanno cercando di ricostruire quanto accaduto: al momento gli aggressori sono ancora in fuga.

Ma chi era questo pregiudicato siciliano finito nel mirino di questo commando che aveva preparato l'agguato nei minimi dettagli? Salvaggio, 60 anni, soprannominato Dum Dum,  era originario di Pietraperzia in provincia di Enna. Ma aveva lasciato la Sicilia da giovane per andare al Nord. Ed è qui che è cominciata la sua carriera criminale che – passando per rapine e altri delitti (appena 18enne fu anche coinvolto in un omicidio) – lo ha portato a diventare un narcotrafficante con diversi contatti con i cartelli della cocaina in Colombia, contatti che secondo le indagini lo avrebbero portato a legarsi alla cosca dei Papalia una famiglia di ‘ndrangheta che da diverso tempo opera nel Milanese tra Buccinasco e Corsico.

I primi precedenti penali di Salvaggio risalgono al 1992. Salvaggio fu anche indagato nell'ambito dell'operazione antimafia Parco Sud del 2013, dalla quale emersero i presunti affari di Salvaggio con i narcos colombiani per procurarsi la droga. I magistrati ricostruirono che Salvaggio, un volta entrato in possesso della cocaina, prendeva contatti con i boss della cosca calabrese Barbaro-Papalia di Platì e con appartenenti al clan Magrini della Sacra Corona Unita. Stranamente però pare non avesse contatti con la mafia siciliana.

Salvaggio adesso sembrava fuori da questi giri, stava scontando una condanna ai domiciliari e poteva uscire due ore al giorno e proprio in quelle due ore, in piena mattinata, è stato ucciso non lontano da casa. «Immagino sia stato assassinato da professionisti – ha ipotizzato il  sindaco di Buccinasco Rino Piuri – arrivati in scooter, che quando era a terra gli hanno sparato un ultimo colpo alla testa».  «Noi – ha aggiunto Piuri – abbiamo diverse telecamere intelligenti che già in altri casi sono state risolutive e le abbiamo messe a disposizione delle forze dell’ordine che le stanno visionando». 

Il sindaco ha fatto le condoglianze alla ex moglie che in lacrime  ha raggiunto il luogo del delitto ed è stata ascoltata dai carabinieri che ipotizzano che un regolamento di conti all'interno di una nuova guerra di mafia nel Milanese.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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