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Clochard trovata morta davanti chiesa a Messina: c’è un sospettato

Concetta Gioè, 68 anni, palermitana, era una senzatetto: sarebbe stata uccisa con un coltello o con dei cocci di una bottiglia

Di Redazione |

E’ stata trovata morta sulle scale di un ingresso laterale della chiesa di Santa Caterina, a Messina, con profonde ferite da arma da taglio alla gola, alle braccia e su altre parti del corpo. Concetta Gioè, 68 anni, palermitana, era una senzatetto, che viveva nel centro della Città dello Stretto. Per i carabinieri, che indagano, non ci sono dubbi: è stata uccisa. Una persona sospettata dell’omicidio in queste ore è sotto interrogatorio; la sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti. 

La donna sarebbe stata uccisa con un coltello o con dei cocci di una bottiglia, che le hanno procurato lesioni profonde e una vasta e mortale emorragia. Per i militari dell’Arma potrebbe trattarsi di una rapina finita male o di un violento litigio. I segni delle ferite dimostrano che chi l’ha uccisa ha infierito sulla donna che, visto i tagli anche sulle braccia, ha tentato di difendersi dal suo aggressore. Il corpo è stato trovato questa mattina sui gradini di un ingresso laterale della chiesa, in via Garibaldi, nel centro storico di Messina. La zona della città dove la donna passava le sue giornate. E in quelle strade i carabinieri stanno visionando le riprese di telecamere di sicurezza per cercare di trovare immagini utili alle indagini, che sono coordinate dal sostituto procuratore Piero Vinci. A dare l’allarme è stato un passante che fatto scattare i soccorsi del 118, rivelatisi purtroppo inutili, e l’intervento dei carabinieri.   Gli investigatori stanno cercando anche di ricostruire la sua personalità e le sue frequentazioni. Anche se, come sottolinea padre Franco Pati, responsabile delle Case accoglienza di Messina che «hanno più volte cercato di aiutarla», lei era una donna solitaria che «spesso rifiutava il nostro supporto». «Abbiamo anche contattato la sua famiglia a Palermo – rivela – le abbiamo preso un appuntamento telefonico con il figlio, ma lei non ci ha voluto parlare. Spesso si accompagnava con persone anziane molto strane, non so quanto raccomandabili». 

«La signora la conoscevamo bene perché frequentava via Garibaldi dove si trova la nostra chiesa – conferma il parroco di Santa Caterina, padre Giacinto Tavilla – e quindi l’abbiamo accolta cercando di darle aiuto. Ieri ci aveva chiesto una coperta per potersi coprire perché aveva freddo, ma purtroppo non l’avevamo. Aveva scelto di abitare la strada anche se veniva da una famiglia di buona condizione sociale e culturale e questo si notava dal suo modo di esprimersi». Anche padre Tavilla conferma che la donna «non era facile da aiutare per il suo carattere», ma di avere «cercato di supportarla rispettando la sua libertà». «Era a Messina da due anni – ricorda il parroco – ma un mese fa, su iniziativa dei servizi sociali e dell’Asp, era stata sottoposta a un Trattamento sanitario obbligatorio. Era ritornata da poco dal ricovero in ospedale e ora stava molto meglio». «Non so cosa sia accaduto – chiosa padre Tavilla parlando del delitto – siamo dispiaciuti e profondamente turbati».   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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